Spesso è la famiglia a non voler versare i contributi, ma ci sono pure lavoratrici che ritengono più conveniente il «nero». Ecco cosa perdono di Ezio Mauro

LA STAMPA LA STAMPA Quotidiano fondalo nei 1967 direttore RESPONSABILE Ezio Mauro VICEDIRETTORI Lorenzo Mondo, Luigi La Spina lìtui Lctner, Marcello Sorsi tuttosolm supplemento a cura di Glauco Maggi COORDINAMENTO Ugo Bertone, Sergio Luciuno Carlo Novara, Roberto Reale e Cesare Roccati ART DIRECTOR Angelo Rinaldi EDITRICE LA STAMPA SPA Via Marenco 32. Torino AMMINISTRATORE DELEGATO K DIRETTORE GENERALE Paolo Paloschi !• t>UH.-ompi>3kiojie e inijrajjinazio&e Tipografia Editrice La Statnpa LA STAMPA tutto; LEGGE Spesso è la famiglia a non voler versare i contributi, ma ci sono pure lavoratrici che ritengono più conveniente il «nero». Ecco cosa perdono LA lettrice L.C. da anni lavora presso la stessa famiglia per nove ore a settimana. Non ha mai voluto che le venissero versati i contributi Inps. Preferiva incassarli direttamente perché «facevano comodo» e perché non riteneva di poter raggiungere il rninimo contributivo per la pensione (attualmente pari a 17 anni ma tra poco salirà a 20). NUOVO SCENARIO Improvvisamente la riforma ha aperto un nuovo scenario. Per la pensione bastano soltanto 5 anni di versamenti. A questo punto l'interessata ci ha scritto chiedendo cosa deve fare e se conviene «ascoltare i consigli del datore di lavoro» che la vuole mettere in regola. Ma, ci chiede, i 5 anni valgono anche per la colf? Con sole 9 ore a settimana quanto ci vorrà per raggiungere il minimo? DANNI DA OMISSIONE Il caso di L.C. - peraltro non isolato - dimostra in modo lampante quanto profondi siano i danni derivanti dalle omissioni contributive. Se poi esse sono volute dallo stesso lavoratore si entra nella patologia. E' bene quindi rivolgere la risposta a tutte le colf che si trovano nelle stesse condizioni, comprese quelle che i contributi li vorrebbero ma sono costrette ad accettare il ricatto padronale: «Se vuoi l'Inps non ti posso assumere». Il danno più rilevante è quello relativo alla pensione ma non è purtroppo il solo. Vediamo quali sono le prospettive previdenziali della colf in nero. TRAGICA EQUAZIONE Niente contributi = niente pensione; pochi contributi = poca pensione. L'equazione è insuperabile e restare senza introiti sicuri, anche se modesti, come è la pensione, quando si è nella terza età, può essere tragico. Molte colf confidano nel fatto che il marito ha un posto sicuro e quindi possono sempre fare affidamento sullo stipendio coniugale. E poi sulla successiva pensione. Il ragionamento può essere valido ma rende in ogni caso pericolosa la posizione della donna che non potrà mai fare fronte con le sue sole forze alle avversità della vita. I PERICOLI II decesso del marito può sconvolgere le abitudini della famiglia, specie se ci sono figli piccoli. E la pensione di riversibilità è sempre poca cosa. Quindi è bene pretendere i contributi senza accettare passivamente l'imposizione del datore di lavoro, farlo riflettere sui rischi cui va incontro se il fatto venisse a conoscenza dell'Inps. Ricordando che ormai la prescrizione dei contributi è di soli 5 anni. Vale a dire: i contributi oltre il quinquennio non possono più essere recuperati. IL REQUISITO Il caso della nostra lettrice L.C. è iUuminante. Poteva già da tempo avere il requisito per la pensione, ora deve cominciare da capo (può in ogni caso solle-

Persone citate: Angelo Rinaldi, Cesare Roccati, Glauco Maggi, Lorenzo Mondo, Luigi La Spina, Marcello Sorsi, Paolo Paloschi, Sergio Luciuno Carlo Novara, Ugo Bertone

Luoghi citati: Torino