Un recital di Jannacci il 27 all'Anfiteatro

il 27 all'Anfiteatro il 27 all'Anfiteatro EM uno spettacolo sospeso ™ fra musica e cabaret, quello che Enzo Jannacci presenta martedì 27 febbraio (ore 21,15) all'«Anfiteatro» di Montalto Dora. S'intitola «La Scommessa», e vede in scena con il medico-cantautore e i musicisti (il figlio Paolo, tastierista, il batterista Stefano Bagnoli e il bassista Marco Ricci) - anche gli allievi della scuola di cabaret che Jannacci ha fondato e ospita al «Bolgia Umana», suo «covo» milanese. A dire il vero, il teatro - la teatralità - è insito, sottinteso, ogni qualvolta Jannacci sale su un palcoscenico. Non è mai cantante, solo cantante. Recita. Recita con gli sguardi, le pause, quella faccia di pietra da Buster Keaton dei Navigli. Jannacci attore, dunque. Ma attore grande, di quelli che raramente incontrate, e quando li incontrate tornate ad innamorarvi del teatro. Eppure, «La Scommessa» è uno spettacolo di canzoni. Un recital che ripercorre la carriera di quello scandaloso musicante in un'Italia votata al belcantismo, lui stonato, sgraziato, per niente facile. Se vi piace lo Jannacci del «Laureato», andate a godervelo «live», libero dalle pastoie televisive. E se invece non lo apprezzate nel ruolo di «spalla» chiambrettiana, andate all'«Anfiteatro» perché Jannacci è Jannacci, uno che da solo corre meglio, e sta davanti al gruppo, e neanche se ne accorge. E non si volta indietro, a guardare se qualcuno lo segue. [g. fer.] AL GABRIO CON GLI ASSALTI FRONTALI Primi a fare il rap in italiano nel ventre della Pa . romana e primi a chiedersi perché, gli Assalti Frontali tornano in città sulle ali di «Conflitto», album dai confini umani, intellettuali, politici e musicali in ebollizioI ne. E' passato più di un lustro dalla discussa stagione delle posse, e si sente. Ognuno va per la sua strada, quella di Militant A e soci viaggia sul punk melodico dei Brutopop, band ormai a tempo pieno a servizio dei rapper. Così suona «Conflitto», il nuovo ellepì rimorchiato dal «manifesto» nelle edicole al prezzo politico di 12 mila lire, alla faccia di etichette maggiori e minori, alla salute di un circuito di autodistribuzione nato morto. Assalti Frontali titilla le coscienze, scarica adrenalina facendo il surf su sensazioni hard. «Caos», «insoddisfazione», «assenza» sono immagini ricorrenti nell'album prodotto da don Zientara dei Fugazi. Il trionfalismo movimentista alberga altrove, non aspettatevi da Militant A e Testimone Oculare ricette a colpo sicuro né autocelebrazioni. La verità è che in quelli che si chiamano un po' folkloristicamente «centri sociali» è un casino starci dentro sul serio, e gli Assalti sanno raccontare come nessuno la vita sul filo del rasoio. Senza pari, dunque, è il senso di appartenenza che scatenano in audience come quella che li attende al Gabrio (via Revello 3 bis) sabato 24. Inizio, alle 22 circa, ma non badate agli orari indicativi: la cosa migliore è rassegnarsi ad arrivare assai presto per assistere a un concerto che inizierà piuttosto tardi. Ne vale la pena.

Luoghi citati: Italia, Montalto Dora