GUZZANTI MULTIPLO «L'Italia del 2000 affonderà nel rankore»

COLOSSEO COLOSSEO GUZZANTI MULTIPLO L'Italia del2000 affonderà nel «rankore» ABBIAMO sempre immaginato la fine del mondo come un evento esterno: guerra atomica, poli che si squagliano, meteoriti giganti. E se invece arrivasse come un gigantesco esaurimento nervoso?». E' con questa inquietante domanda che Corrado Guzzanti (nella foto) introduce la sua ultima fatica. «Millenovecer.tonovantadieci» (regia di Massimo Piparo), che sarà al Colosseo soltanto venerdì 23 febbraio, si presenta come un «recital antropologico e antropofagico» sull'Italia di fine millennio. Niente da stare allegri, anche se la risata è assicurata. L'«occasione» per una sorta di rassegna di storia patria a partire dall'anno 1996, viene offerta da un transfuga del tempo, un italiano del 2020 che arriva nella nostra epoca. L'uomo racconta al poliziotto che l'ha arrestato perché mendicava privo di «visto di ingresso». Il futuro prossimo venturo, dunque. Dalla fine dei giornali, soffocali dai gadget (persino un cane lupo!), alla l'ine delle opposizioni politiche (destra e sinistra «omogeneizzate»), le «fini» sono tante: le uniche cose a resistere, negli anni a venire, sono sesso e violenza, te¬ levisione e follia... La «visione storica» fila via veloce. Protagonisti, tanti Guzzanti moltiplicati in personaggi diversi, anche grazie a megaschermi tv. Dal leader comunista soft Walter Veltroni, ai due litiganti Emilio Fede e Paolo Liguori. Dal presentatore Gianfranco Funari che promuove la mortadella, al regista horror Rokko Smitherson, allo studente illetterato Lorenzo. La storia futura d'Italia, vista dall'attore, mostra alcune delle tappe che portarono, poi, a un'epoca di totale inerzia e paralisi. Il suo rappresentante più significativo è «Rancorman», giornalista folle che incarna tutte le schizofrenie italiane. «Il rankore riunisce tutti i personaggi, me compreso - dice Guzzanti - ma è purtroppo un rancore comico, sempre meno rivoluzionario e sempre più puerile. In un Paese in cui colpe e responsabilità sembrano impossibili da accertare, Rancorman e gli altri danno sfogo a una rabbia infantile cieca e indifferenziata; altri invece preferiscono lasciarsela esplodere dentro, seguendo lo stile "Mururoa"... ». Cristina Caccia

Persone citate: Corrado Guzzanti, Cristina Caccia, Emilio Fede, Gianfranco Funari, Guzzanti, Massimo Piparo, Paolo Liguori, Walter Veltroni

Luoghi citati: Italia