Vicini & lontani

lontani lontani Sandra Verda E' la seconda1 volta che mi capita di parlare del libro di Sandra Verda, «Il male addosso» (Bollati Boringhieri) ed entrambe le volte ho dovuto confessare che mai, se non fosse stato per un impegno di tipo personale, avrei acquistato quel volume. L'argomento - la storia di una ragazza colpita a 16 anni dal morbo di Hodgkin, il cancro al sistema linfatico, e la sua lotta contro il male durata sette tenibili anni mi spaventava, mi respingeva. Ebbene: avrei fatto davvero mabssimo, il libro di Sandra è assolutamente da leggere. E lei assolutamente da conoscere. Perché, è vero, il libro è duro, crudele, impietoso. Racconta una vicenda di malattia che toglie il fiato, che ad ogni pagina, ad ogni riga, incide nella pelle, nel cuore e nelle viscere. Racconta di un calvario infinito tra studi medici, laboratori di analisi, ospedali, camere operatorie. Racconta - tra l'altro è scritto benissimo di come la malattia è vissuta dalla famiglia, dagli amici, dai conoscenti. Racconta soprattutto di un viaggio neU'anima di un'ammalata giovanissima, assolutamente consapevole della sua vicinanza alla morte. Ma racconta anche una bellissima vittoria. Perché, alla fine di tutto si tratta di un grande, straordinario libro di speranza: Sandra èlìa illustrarcelo, così bella e luminosa da rendere increduli del massacro subito per anni dal suo giovane corpo. Sandra ha lottato e ha vinto. E ha trovato il meraviglioso coraggio di raccontarci tutto, regalandoci la sua sofferenza. Per aiutarci a capire, a sperare, a lottare. Grazie. CARTOLINE TORINESI Paolo Brunati Ci sono poeti e poeti. Paolo Brunati è davvero un poeta a tempo pieno. Per carità: nessun equivoco. Brunati ha il suo lavoro ufficiale - è uno stimato e attentissimo "correttore di bozze - e alla poesia può dedicare solo i momenti che gli restano liberi, i pochi attimi rubati per appuntare un'idea sul taccuino, i giorni festivi, le vacanze. Ma Brunati è un poeta a tempo pieno per come intende la poesia, una parte bella della vita, un regalo di cui godere in ogni occasione, una creazione a cui partecipare, tutti, in ogni momento. La sua capacità di fare poesia non è soltanto in ciò che scrive, nelle sue parole e nei suoi sentimenti, nella sua ironia, nelle sue storie a volte struggenti, sempre sorprendenti, ma è nel modo con cui vuole farlo conoscere: vendendo alla gente, per strada - esattamente come fanno i musici o i madonnari - le sue creazioni. Poesie ben chiuse con un sigillo di ceralacca nei loro fogliettini giallo zafferano, verde bandiera, rosso mattone, violetto. E sì, perché Brunati - come poeta ha scelto lo pseudonimo «Dacanelli», per ricordare le sue radici - è convinto che 0 valore della poesia sia l'essere acquistata e tenuta con sé, ma non necessariamente letta. Uso le sue parole: «Una poesia la puoi tenere chiusa nella busta, senza mai leggerne i versi, così come non toccherai mai la reliquia di un santo. Una poesia esercita la sua virtù da chiusa, portata sul cuore o tenuta in un libro come un quadrifogho. I suoi benefici effluvi non tarderanno a permeare tutta la tua persona, tutta la casa». Poetico, vero? di Fulvio Richetto %m %m. ( Orso Notarci a m altea

Persone citate: Brunati, Fulvio Richetto, Hodgkin, Paolo Brunati, Sandra Verda