Pinocchio? E' il sogno di Geppetto di Osvaldo Guerrieri

47 Pinocchio? E' il sogno di Geppetto Al Carignano il bellissimo spettacolo di Tonino Conte e Lele Luzzati Un viaggio nella poesia tra miracoli e incantesimi Uno degli spettacoli più poetici, più delicati e più fascinosi degli ultimi anni è in scena fino a domenica al Carignano, ospite dello Stabile. E' il «Pinocchio» di Tonino Conte e di Lele Luzzati, proposto con il titolo «Nel campo dei Miracoli o il sogno di Pinocchio». Il che, a dispetto delle apparenze, non sottintende alcuna forzatura interpretativa o registica; anzi, come notavamo all'indomani del debutto genovese, l'adattamento di Conte ha il merito di non proporci avventurose chiavi di letturai né aggiornamenti, né sovrapposizioni. Certo esiste un intervento inter- pretativo e sta tutto nel trucco del sogno: Pinocchio è un sogno di Geppetto, ossia un sogno di paternità, prende vita dalla solitudine di un letto gelido, mentre un coro di quattro Pinocchioni fa da anticipatore degli eventi e da collegamento fra i vari quadri dello spettacolo, mentre un trio di musicanti provvede al commento sonoro della vicenda, che in virtù delle trovate scenografiche sembra agganciarsi in molte parti alle abbaglianti suggestioni del teatro di strada. Una volta fissata la cornice, Conte scioglie i lacci del gioco teatrale e ci mostra il gran viag- gio di Pinocchio nel mondo e la sua fondamentale solitudine, che nasce dal suo essere così periferico rispetto alla società umana. Parla con le faine poiché, da «ladracchiolo», è costretto a far la parte del cane da caccia; si trova trasformato in asino; si allea con Gatto e Volpe per farsi cittadino di Acchiappacitrulli; entra in conflitto col Grillo e si lascia accogliere nel mondo delle fate. La marginalità lo rende sleale, degradabile, ricattabile, adoperabile. E gli impedisce di esser ciò che gli si chiede, ad esempio diventar scolaro o burattino di compagnia. Nello spettacolo di Conte tutto ciò acquista un bellissimo rilievo poetico, sottolineato, e vorremmo dire suggerito, dalle creazioni visive di Luzzati, che mai come adesso è stato così prodigo di miracoli e di incantesimi: basti citare la sfolgorante rappresentazione del paese dei balocchi o l'irrompere in scena del pescecane. Pinocchio è la bravissima Francesca Donato, cui un'ar; matura di legno contribuisce a dare un perfetto marionettismo; Geppetto è Carmelo Vassallo; la Fata è Alessandra Torre; il Gatto e la Volpe sono Giuliano Fossati e Enrico Campanati. A loro e a tutti gli altri l'applauso inarrestabile di un pubblico letteralmente concruistato. Osvaldo Guerrieri ***** >«»S1 ; Francesca Donato e la «fatina» Alessandra Torre nello spettacolo del Teatro della Tosse