Furlan, tennista operaio

Stasera a Milano il veneto sfida Gaudenzi nel derby d'Italia Furiali, tennista operaio Stasera a Milano il veneto sfida Gaudenzi nel derby d'Italia Sorpresa: Becker, troppo distratto si fa eliminare dal ceko Ulihrach MILANO. Vigilia elettrica al Palatrussardi, in attesa del derby di oggi fra Gaudenzi e Furlan. Il capriccioso e febbricitante Becker lascia le braccia della moglie Barbara - forse in dolce attesa - per quelle ruvide del numero 28 del mondo Bohdan Ulihrach, e si fa la bua. Boris pare abbia incassato 200 mila dollari d'ingaggio, ma gioca palesemente controvoglia, si fa distrarre dai telefonini e il ventunenne ceco, piedoni da Frankenstein e cervello fino, lo massacra in due set. Poi Boris incenerisce l'organizzazione: «Bravissimo Ulihrach, ma questo posto è uno schifo, la gente è troppo vicina al campo e gli spogliatoi sono indescrivibili. Ad Assago questo era un vero torneo, qui no». Napalm anche in casa Italia: Fescosolido suda contro Wibier, poi sbotta: «Chi vincerà tra Furlan e Gaudenzi? Credo, e spero, Furlan». Intanto Sergio Tacchini annuncia che non sfiderà il presidentedittatore della Fit Galgani, mentre Furlan, più sereno, pensa al futuro: «Al nostro tennis serve soprattutto la pubblicità. Renzo Furlan è d'accordo: «Con il Sud Africa sarà un match complicato, quello fra me e Andrea pure, perché ci sarà tensione: sarà più importante il fattore mentale che quello tecnico». Fra i duellanti vibra una complicità nutrita dalla differenza: «Crediamo entrambi nella programmazione, nell'allenamento, perché il tennis va in fretta, devi adeguarti o muori. Andrea è più estroverso, io sono meno appariscente e a volte gli invidio quella presunzione giusta che gli fa pensare: se voglio, batto tutti. Io invece qualche paura ce l'ho, anche se la nascondo». Le paure nascono anche dalla curiosità: «Sì, quello del tennista è un bel lavoro, mi diverte. Ti lascia molto tempo libero, io cerco di usarlo per crescere come persona, non voglio limitarmi come fanno molti che da juniores sembravano fortissimi e poi sono rimasti nel loro brodo. Leggo molto Tom Clancy e Ludlum, vado al cinema, mi guardo attorno. Ho una passione per le macchine, la mia è una Mitsubishi 3000, fa i 260 all'ora ma io vado piano sennò mi sudano le mani, il sogno è la nuova Porsche turbo, ma costa 280 milioni. E poi guardo tutti i telegiornali...». Giusto, ad aprile oltre alla Davis ci sono anche le elezioni. Per chi voterà, il numero uno d'Italia? «Mah, sono un residente estero (a Montecarlo, ndr), chissà se sarò in Italia... Il problema è che c'è disinformazione, i giornali fanno politica invece di raccontare cosa succede, in tv c'è sempre più caos. Una volta avevo simpatia per la Lega ma non è più una cosa seria. Uno che mi piace adesso è Fini: parla chiaro, porta avanti le sue idee e punta ad obiettivi precisi». Gli obiettivi di quest'anno, fissati in inverno, sono «consolidare la classifica di top 30, rafforzare il carattere e migliorare i punti deboli», al resto della carriera guarda «con curiosità: analizzo gli errori passati, voglio vedere dove sono capace di arrivare, e soprattutto evitare i rimpianti. E quando incontro uno forte davvero mi dico: è migliore di me ma deve dimostrarmelo». Il futuro dopo il tennis Renzo lo guarda «con un po' di apprensione, perché a trent'anni è come ricominciare da capo un'altra vita». Il presente è soltanto un appartamentino a Como, dove con la fidanzata Nathalie Baudone, anche lei tennista, aspetta le nozze programmate a novembre, e l'etichetta di tennista-operaio: «Che mi va bene ed è giusta se riconosce la mia professionalità, meno se è gettata lì con disprezzo. Una definizione migliore per Furlan? Non saprei... Trovatela voi, è il vostro mestiere, no?». Stefano Semeraro Risultati: Rosset-Boetsch 3-6, 6-3, 6-0; Vacek-Krajicek 6-4,6-4; Pescosolido-Wibier 6-7,6-4,6-4; Ivanisevic-Sinner 7-6, 6-3, Ulihrach-Becker 6-4, 6-2. Oggi: ore 10, Siemerink-Voinea, Clavet-Ivanisevic; 14, Kafelnikov-Pescosolido; ForgetStich o Volkov; 20, Gaudenzi-Furlan, Medvedev-Ulihrach. Renzo Furlan, 25 anni e numero 24 delle classifiche mondiali

Luoghi citati: Assago, Como, Italia, Milano, Montecarlo, Sud Africa