Addio Sergio voce e cuore dei Giganti

Morto Di Martino Addio Sergio voce e cuore dei Giganti Morto Di Martino MILANO. L'epoca del pop italiano si avvia al malinconico tramonto. Dopo Victor Sogliani, bassista dell'Equipe '84, la notte scorsa è morto all'ospedale di Niguarda di Milano Sergio Di Martino, voce solista e bassista dei «Giganti», uno dei gruppi di maggior successo degli Anni '60. Di Martino aveva 49 anni e dall'estate scorsa era affetto da tumore. Con il fratello Giacomo (chitarra), Checco Marsella (organi) e Enrico Maria Papes (batteria), Sergio Di Martino aveva formato a Milano i Giganti circa alla metà degli Anni '60. Il complesso si era affermato con «Tema» («apre il tema Sergio», dicevano in concerto) ed aveva ottenuto un terzo posto a Sanremo nel '67 con «Proposta» e un quarto posto nel '68 con «Da bambino», in coppia con Massimo Ranieri. Nella storia della nostra musica, i «Giganti» hanno rappresentato meglio di ogni altro la parte italiana del sogno della «Woodstock generation». Basti pensare ad uno dei brani-simbolo del loro repertorio, quel «Mettete dei fiori nei vostri cannoni» che per l'Italia di allora rappresentò un sorprendente inno pacifista. La formula dei «Giganti» era ispirata a quella della grande tradizione vocale americana: erano soprattutto gli impasti vocali a renderli unici. E di questi impasti, il fulcro era proprio la voce di Sergio Di Martino, il cui agile falsetto giocava sul contrasto sui toni baritonali di Enrico Maria Papcs. Quando i «Giganti» cantavano «Tema», «noi non abbiamo paura della bomba» e dietro orecchiabili melodie nascondevano dure condanne deU'equilibrio della paura, e anticipavano la paura dell'olocausto nucleare e dell'inquinamento su scala planetaria, l'Italia non era certo ancora «La terra dei cachi». Così, nella loro carriera, durata fino al 1972, i Giganti hanno venduto 6 milioni di dischi, pubblicati dalla casa discografica Rifi Record, la stessa di Mina. Poi cominciò la lenta discesa verso l'oblio. Il loro ultimo lp, «Terra in bocca», che denunciava i delitti della mafia, era passato quasi sotto silenzio. Era un sogno di Sergio Di Martino riuscire a ricostituire il gruppo, ma la malattia glielo ha impedito, [r. s. s.]

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