«Senza Pippo io mi fermo»

«Senza Pippo io mi fermo» «Senza Pippo io mi fermo» Magalli: impossibile continuare da solo INTERVISTA LA SPALLA E' ORFANA AGALLI è triste, addolorato. «Mille lire al mese» senza Baudo non si fa. «E come si potrebbe? Una settimana, ancora ancora, possiamo aspettare. Dopo non più. Si tratterà di rivoluzionare il palinsesto. Un bel guaio. Ma a parte il programma che s'invola, c'è che l'amico Pippo ha dovuto farsi operare. Speravo, speravamo tutti che l'intervento non fosse necessario». Potrebbe realizzarlo da solo «Mille lire al mese»? kNo, Non potrei. Lo abbiamo cominciato in due e in due andremo avanti». E' molto amico di Pippo? «Molto. Un uomo generoso che possiede per il suo lavoro un amore sconfinato. Lo spettacolo per Pippo viene prima della sua persona, della gloria e dei soldi. Lo show funziona in due? e lui fa coppia. Bada soltanto al risultato. Che tutto venga bene, fino al sacrifìcio personale». Aveva già avuto un abbassamento di voce prima di «Sì. Le prime avvisaglie a "Mille lire al mese", una lacerazione, ma lui mica s'è fermato, è andato avanti. Ero andato a trovarlo a Sanremo, in camerino, anche per farlo ridere un po', ma non ne aveva proprio voglia. Lo hanno subissato di critiche. Era abbattuto.Tutti a parlare del Superpippo, la corazzata inaffondabile, dell'uomo forte che regge qualsiasi bordata. In realtà le critiche le incassa ma patisce. Era giù col morale. Anche Pippo ha i suoi limiti fisici e psicologici. E poi lo hanno aggredito senza esclusione di colpi. Pensi che a Sanremo volevamo andare una volta a cena: mica abbiamo potuto. Per Pippo, albergo, macchina, teatro e percorso inverso: vita da assediato, recluso. Già la vita che normalmente fa Pippo pochi possono sopportarla. Lì, manco lui ce la faceva più. Ma Baudo persegue il fine dello spettacolo che funzioni e che piaccia». A lei è piaciuto? «Belle canzoni, nessun broglio, un festival di qualità. Peccato che si sia parlato di flop di ascolti. Non era il caso. Non si possono costruire certi raffronti con gli anni precedenti». Chi le è piaciuta di più: Mazza o Ferilli? «Lo dico: Mazza. Perché è come decidere un bel viaggio: se proprio si deve partire, meglio Bangkok che Frosinone». Lei Magalli era noto per i giudizi feroci sui colleghi. «Agli inizi della carriera non avendo padrini ero vittima di invidie e anche di qualche maltrattamento, così rispondevo con l'unico mezzo a disposizione: le battute». Lei è autore, conduttore e adesso anche attore? «Sì, c'è il progetto d'una fiction che gireremo quest'estate con la regia di Capitani in cui entrerò nella parte d'un single che tutti però cercano di convincere a sposarsi. Una cosa da ridere». Ha mai fatto l'attore? «Sì. Ho un passato di teatro. Mi scrivevo i testi e li rappresentavo». Si vede in «Mille lire al mese» che ha una certa dimestichezza. «La praticaccia c'è e anche il senso del tempo. Mi manca solo Pippo, tanto. Insieme ci divertiamo, facciamo alto e basso come ci pare». Nevio Boni K W,, ■ rèmi ■ Giancarlo Magalli

Persone citate: Baudo, Ferilli, Giancarlo Magalli, Magalli, Mazza, Nevio Boni

Luoghi citati: Bangkok, Frosinone, Sanremo