Nord-Est, terra di mostri partoriti dal benessere

Nord-Est, terra di mostri partoriti dal benessere Nord-Est, terra di mostri partoriti dal benessere RETROSCENA A cos'è che vuole uccidere, il killer di Merano? Forse la felicità? Lo immagino che segue in silenzio, avvicinandosi sempre più, la prima coppia di vittime, il banchiere tedesco e l'amante italiana: camminano affiancati per il giardino della città, la zona di vialetti e sentieri creata apposta per far scoppiare gli amori, si para alle spalle dei due, estrae di tasca la sua pistoletta e spara alla nuca dell'uomo. E' un'arma piccola, una mano maschile la nasconde tutta: ma il colpo arriva come un urto, l'uomo crolla in avanti come se incespicasse. La donna gli si piega addosso, gemendo. L'assassino vede la scena, la sente, giustamente, come una scena d'amore, e la punisce: un colpo anche a lei, che così stesa gli offre la nuca. Odia dunque l'amore? Sinigo è un paesino da fiaba, questi villaggi son come un'ostia nell'ostensorio, offerti all'adorazione dei fedeli turisti. Cosa rappresentava quel contadino affacciato al suo maso? La serenità? L'assassino gli s'è parato in faccia, i due devono essersi guardati negli occhi: il killer gli ha sparato in fronte. La pistoletta fa un forellino che il medico dell'autopsia neanche se ne accorge. Adesso il killer s'è affacciato nel cuore della cittadina, il minuscolo e delizioso complesso di piazzette e stradine medievali, intorno al Duomo: ha visto una coppia affiancata, l'ha l'aggiunta da destra, s'è voltato di colpo verso l'uomo, e ha mirato al centro della testa: il colpo è entrato dall'orecchio destro. I due fidanzati avevano appena visitato un appartamento da prendere in affitto, per spo- sarsi. Pare quasi che l'assassino lo sapesse: ha spento la loro felicità prima che cominciasse. Cos'è che odia, il matrimonio? C'è una libreria lì, pulita, ordinata, efficiente. Qui tutto è efficiente. Libreria ed edicole vendono parecchio, sempre più. Imprecano contro la fantasia italiana che le inonda di gadget: hanno gli scaffali predisposti per i libri e i giornali com'erano una volta, adesso arrivano gonfi di inserti, profumi, magliette, shampoo, pettinini: ma gli affari sono affari. Arrivi lì, nel cuore della cittadi- na, ed è come se entrassi nella pace del benessere: la lotta per il benessere sta più giù, in pianura. Qui tutto è consolidato. Allora, perché il mostro? E se invece di un mostro sono due (c'è chi pensa che l'assassino delle prime tre vittime sia un altro), perché i mostri? Qui vicino, a Bolzano, imperversava il killer delle prostitute. Le studiava, le catalogava, le eliminava. Da qui è venuto il capo della banda Ludwig. In una banda di assassini, il leader non crea la morale: «è» la morale, col suo corpo, gli occhi, la parola, il sorriso. La banda Ludwig aveva un leader e un succube. Due giorni fa hanno attribuito altre due vittime al «mostro» di Terrazzo, di cui mi vergogno a scrivere il cognome perché finisce in «n», caqqTUBfnpdsumfrdgcdQnsslf come metà dei nomi veneti, anche quello stampato sotto questo articolo: e così dunque le vittime del «mostro» di Terrazzo sarebbero cinque. Una catena di montaggio. Bloccata per caso: se non lo fermavano, questo entrava nel Guinness. Terrazzo è a pochi chilometri dal paese dove son nato, andarci adesso è come andare a Lourdes: una processione. Specialmente di domenica. La vita fuori-storia è abulica, la storia la eccita. Dietro la casa del mostro c'è un campo lungo e largo, vuoto. In quel campo han trovato tre corpi di donne, «saponificati». Quante altre ce ne sono? Ma non stiamo qui a fare la rassegna delle dimore dei mostri: la figlia che ha strangolato la madre col filo del telefono, per fare della casa un bordello, il figlio che ha sparato al padre in petto, con la calibro 12, per una questione di prelievi sul libretto, il mostro testa-di-serie, Maso, così immortale che non ha bisogno di altra gloria, e via di seguito. La domanda è: sono regioni felici, Friuli, Alto Adige, Veneto, qui piove benessere, dunque perché i mostri? La mia risposta è: appunto, piove, e dopo la pioggia spuntano i funghi. La pioggia marcisce tutto, legno, terra, scorza. Dal marcio escono i funghi a colonie, commestibili, velenosi. Qui piove benessere, e marcisce tutto: famiglia, sesso, religione, denaro, lavoro. Dal marcio spuntano i funghi velenosi, assassini di puttane, di frati, di preti, di omosessuali, di padri, di madri, di figli. O, come pare il caso di Merano, di sconosciuti: che mi sembra il massimo dei massimi. Ferdinando Carnei Dal Ludwig a Maso una lunga scia di orrore Colpa della ricchezza che marcisce tutto: famiglia, sesso lavoro, religione UN MESE MALEDETTO 8 PRIMO DELITTO IL KILLER UCCIDE HANS OTTO DETMERING E CLORINDA CECCHETTI 14 SECONDO DELITTO IL CORPO DI UMBERTO MARCHI0R0 VIENE TROVATO VICINO AL SUO MASO 17 LUCA NOBILE DICE DI AVER VISTO L'ASSASSINO DEL PRIMO DELITTO. MA IL SUO RACCONTO NON CONVINCE NOBILE, IL SUPERTESTIMONE CHE AVEVA PERMESSO DI TRACCIARE L'IDENTIKIT, VIENE ARRESTATO 27 TERZO DELITTO VIENE UCCISO PAOLO VECCHIOLINI, MA NOBILE RIMANE IN CARCERE Umberto Marchioro -e un poverstalliere di Merano, zoppo e con uleggero handicap mentale, senznemici. Lo trovano morto il 14 febbraicon un buco nella fronte provocalo dun proiettile calibro 22 sparalo quasa bruciapelo. L'omicida ha colpito pocdopo le 20, poi è fuggilo senza lasciartraccia. Gli inquirenti si trovano dfronte a un enigma: gesto di un seriakiller o eliminazione di uno scomodo testimone? 1 - GLI AMANTI Un funzionario della Bundesbank, Hans Otto Detmering, 61 anni, e la sua .amante Clorinda Cecchetticinquantenne, decidono di trascorrere una breve vacanza ci Merano. La sera dell'8 febbraio percorrono insieme la passeggiata d'Inverno. L'assassino ai riva alle loro spalle e spara'alla tesla da disianza ravvicinata due colpi in rapida successione. La pistola è una calibro 22, l'ora le 19,30. A scoprire i corpi e dare l'allarme sono due giovani che facevano jogging. Sopra Marco Furlan del gruppo Ludwig, a destra Pietro Maso

Persone citate: Hans Otto Detmering, Marco Furlan, Paolo Vecchiolini, Pietro Maso, Umberto Marchi0r0, Umberto Marchioro

Luoghi citati: Alto Adige, Bolzano, Friuli, Merano, Terrazzo, Veneto