Al timone Cantarella, il padre della «Punto»

Al timone Cantarella, il padre della «Punto» Al timone Cantarella, il padre della «Punto» E a guidare l'Auto arriva Roberto Testore, un manager giovane TORINO. «L'auto è il "core business" della Fiat» ha detto più volte Cesare Romiti. Basta questa dichiarazione per capire perché Paolo Cantarella, forte delle esperienze e del successo raccolto in Fiat Auto, sia da oggi destinato a guidare il Gruppo verso le sfide del Duemila. La necessità di attuare un imponente processo di globalizzazione industriale, puntando sui Paesi in via di sviluppo (ecco la Palio), l'Europa come mercato nazionale, il rafforzamento dell'impegno tecnologico e di prodotto, il saper interpretare e, se possibile, anticipare le tendenze de. pùbblico con modelli competitivi soi o alcuni dei temi sul tappeto per la Fiat. E per gli altri costruttori, tra cui spiccano, con le loro enormi risorse, i big di Detroit. La sfida sta diventando davvero mondiale in uno scenario di concorrenza senza respiro, e il confronto riguarda non solo Torino, ma l'intero Sistema Italia-. E' in questo scenario che comincia un'altra tappa della straordinaria avventura di Cantarella, una vita come un film, per ricordare le parole dell'avvocato Agnelli. Il nuovo leader di corso Marconi ha 51 anni: è forse il top manager più giovane fra quelli chiamati al timone di un grande gruppo internazionale. Famiglia torinese, figlio di un operaio, laureato in ingegneria a prezzo di molti sacrifici, sposato con Clara Bussei, Cantarella è entrato in Fiat nel '77 e, dopo una parentesi al vertice della Comau, dal 1990 ha pilotato Fiat Auto in una rivoluzione a tutto campo. Padre della Punto, di Bravo &• Brava (Auto dell'Anno due volte di fila) e di quel programma di nuove vetture (40 mila miliardi di investimenti, 20 nuovi modelli) che ha scosso i mercati, Cantarella ha migliorato la presenza Fiat in Europa e ridato smalto al made in Italy. Chiaro che l'uomo innamorato dell'auto («un mezzo che garanti- della Fiat si sottolinea come il neo amministratore delegato del gruppo avrà una «supervisione diretta in materia di nuovi prodotti e strategie internazionali». Nel nuovo organigramma disegnato dalla Fiat per le sfide di fine secolo un ruolo di primo piano toccherà a Roberto Testore, già amministratore delegato della Comau e da ieri successore di Cantarella alla guida di Fiat Auto. Quella di Testore, 44 anni a ottobre, rappresenta indubbiamente una scelta di continuità con Paolo Cantarella. E' un esperto di auto in senso ampio: lo dimostrano le attività e gli incarichi ricoperti finora. Testore e, a Paolo Cantarella Nato a Torino nel 1952, si è laureato in ingegneria meccanica al Politecnico ed è entrato nel 1976 nel settore auto della Fiat, dove fino al 1981 ha ricoperto incarichi nelle aree di produzione e organizzazione. Dopo aver lavorato per oltre un anno nella direzione pianificazione e controllo della Fiat spa, dal 1982 al 1986 Testore ha fatto parte del gruppo Unimorando, di proprietà deUTfi, con l'incarico di responsabile della direzione industriale. Poi, il passaggio in Comau, dove, dal marzo 1994, è amministratore delegato e direttore generale della Comau spa e della Comau finanziaria. Testore opererà a stretto contatto con Cantarella. Perché la rivoluzione attuata dal nuovo amministratore delegato della Fiat dovrà essere consolidata dal successore nei prossimi impegnativi anni. Michele Fenu Roberto sinistra, Testore e, a Paolo Cantarella Roberto sinistra, sce la crescita e la mobilità di ogni Paese e che resterà il cardine dei trasporti individuali») all'auto rimarrà solidamente stretto. Tant'è vero che, recentemente, ha detto: «I bilanci si fanno quando si va via, mentre io resterò legato a Fiat Auto». E nel comunicato ufficiale Testore e, a Paolo Cantarella

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