Bertinotti candida la Baraldini

Bertinotti candida la Baraldini Bertinotti candida la Baraldini Da vent'anni in un carcere americano il caso i in gara ROMA. Nomi nuovi che esplodono, forse come bollicine, nomi vecchi che trasmigrano da un partito all'altro, mentre il puzzle dell'Ulivo prende forma al centro ma resta ancora confuso a sinistra. VITTIMA. Silvia Baraldini, condannata a 43 anni negli Stati Uniti per atti di terrorismo per i quali si è sempre proclamata innocente, da vent'anni chiusa in un carcere di massima sicurezza, colpita da tumore in cella, poi guarita e di nuovo gravemente ammalata. Diventata un caso umano e internazionale dopo che associazioni politiche umanitarie e lo stesso Stato italiano si sono mobilitati per la sua estradizione, verrà candidata da Rifondazione comunista. Lucio Manisco, corrispondente da New York durante la guerra del Golfo, le lascia il posto di capolista. RK TEMTCNHA. «L'ipotesi c'è, l'offerta è gratificante, ma decidere non è facile»: Emilio Fede conferma l'ipotesi di una sua candidatura nelle liste di Forza Italia. «Darò l'annuncio della mia decisione 30 secondi prima che scadano i termini per la presentazione delle liste il 16 marzo», dice. (ACOUCC0 IN SALSA EXTWMUMHTAK. Li chiamavano così, negli Anni Settanta, i gruppi che si collocavano fuori dai partiti dell'«arco costituzionale». Come Lotta Continua, il cui ex leader Adriano Sofri viene oggi proposto da Vittorio Sgarbi per la lista Pannella. Insieme a Giulio Savelli, già editore della stessa area e già trasmigrato tra i leghisti e poi in Forza Italia. Ma, anche, insieme al giornalista Ruggero Guarini e all'ex ministro Mancuso, che niente ha a che vedere con quelle passate ideologie. E a Claudio Martelli, proposto invece da Marco Pannella. Che pare abbia delle riserve su Sofri, mentre Sgarbi ne avrebbe sull'ex delfino di Craxi, che una passata tra i radicali la fece pure, ripreso persino in tv con al collo il cartello col numero di telefono. MIGRATORI. Semplici. Lascia la Le¬ ga per la neonata «Lista Dini- Rinnovamento italiano» Pierluigi Petrini, già capogruppo alla Camera del partito del Senatùr. E non si sa ancora se si porterà dietro gli altri quattro leghisti dissenzienti dal Bossi che non erano confluiti in Forza Italia nella prima scissione del Carroccio. Migratori di ritorno sono invece la picola schiera dei Socialisti Italiani del «Si», i vari Ottaviano Del Turco, Enrico Boselli e compagni che, entrati e usciti dall'Ulivo, vi tornano oggi attraverso la stessa «lista Dini» di cui sono tra i più fervidi sostenitori. «Ma accanto al simbolo avremo un nostro segno di riconoscimento», gongola l'ex direttore del Tg2 Alberto La Volpe. PROFESSORI. L'interminabile lista dei docenti universitari in vario modo aspiranti alla poltrona di onorevoli e senatori si arricchisce oggi dei nomi di Furio Bosello, professore di Diritto Tributario ed editorialista del Sole 24 Ore che An propone per il Senato. Mentre dovrebbe a giorni decidersi Fran- co Cardini, medievalista e attuale consigliere di amministrazione della Rai, ancora candidato con le truppe di Fini. A RISCHIO. Nel complicato «puzzle» che sta cercando di prender forma sotto l'ombra dell'Ulivo pare che i candidati più a rischio - oltre ai due comunisti unitari Nappi e Bolognesi sui quali Rifondazione ha messo il veto - siano i Cristiano- sociali di Pierre Camiti, che, allargato in tutte le direzioni l'Ulivo, perderebbero di senso. Sicura invece la scomparsa del simbolo della Rete: qualcuno dei parlamentari potrebbe passare ai Verdi-Sole-che-ride. Smentita invece la non candidatura di Beppe Giulietti, sicuro, dice, nel suo collegio di Orvieto. Maria Grazia B ruzzo ne Fede incerto «Darò l'annuncio l'ultimo giorno» Silvia Baraldini A destra: il direttore delTg4 Emilio Fede

Luoghi citati: New York, Orvieto, Roma, Stati Uniti