I tormenti di Irene Lamberto o Carroccio? di Irene Pivetti

La Pivetti bocciata alle primarie ma Maroni assicura: «E' coerente Non andrà mai con l'Ulivo» I tormenti di Irene Lamberto o Carroccio? a caso in mezzo alguado ■ RENE Pivetti in mezzo al guaI do. Che fare? Lasciare la Lega H con cui è nata politicamente ma che proprio l'altro ieri l'ha bocciata alle primarie, non dandole nemmeno un voto nel «suo» collegio di Milano Certosa, e unirsi al Rinnovamento Italiano di Lamberto Dini? Una decisione non facile, perché il presidente della Camera in queste elezioni ha molto da perdere, dal posto di comando a Montecitorio ai legami con le radici leghiste, mentre il futuro con Dini è al contempo allettante e confuso. E il fatto che Pivetti sia tesa è ben dimostrato dal fatto che la giornata di ieri è stata punteggiata da ben tre comunicati della presidenza della Camera. I primi due in mattinata, uno per smentire il presunto incontro con Berlusconi, l'altro per precisare che il colloquio di ieri mattina con Dini è da riferirsi allo «svolgimento dei rispettivi compiti istituzionali». Il che pare un'indiretta risposta alla malignità «rosa» del deputato Lazzarini (Fld), che l'altro giorno sosteneva di aver visto Dini entrare di notte nell'appartamento di Irene a Montecitorio e insinuava un «flirt» tra cari- che dello Stato. Ieri mattina, comunque, a Montecitorio, il colloquio fra Pivetti e Dini è durato una ventina di minuti. Al termine, alla domanda se vorrebbe Pivetti nel suo movimento, Dini ha risposto: «Non mi pare che siano cose all'ordine del giorno». Poco dopo è circolata la voce che Dini avesse offerto a Pivetti un posto da capolista del proporzionale in una delle circoscrizioni della Lombardia, e che Pivetti si sarebbe riservata 48 ore per decidere, dopo un «chiarimento» con i vertici della Lega. II.che ha provo¬ cato il terzo comunicato della giornata, in cui Pivetti definisce «del tutto falsa» la notizia. Un posto sicuro in proporzionale, d'altronde, sarebbe quasi un'elemosina per una donna che ha fatto del maggioritario la sua bandiera, sempre eletta con preferenze da capogiro. A complicare ulteriormente il quadro c'è la questione delle interrogazioni parlamentari, oggetto di una lettera di Pivetti a Dini, in cui si chede «urgentemente» un chiarimento. L'unica cosa certa, nel balletto di lettere, incontri e smentite di questi giorni, è che Pivetti è an¬ cora fortemente legata al Carroccio, e che i suoi problemi vanno risolti all'interno della Lega: il presidente della Camera non ha perso le speranze di convincere Bossi a non correre da solo, ma con il Centro. Le speranze le ha perse Petrini, che credeva nell'accordo con la sinistra, e infatti se ne è andato. Le ha perse Maroni, che puntava a un accordo con la destra. Eppure proprio Maroni si è detto certo che dopo la decisione di Dini di schierarsi con l'Ulivo sia sfumata qualsiasi alleanza Pivetti-Dini. «Ho parlato con Irene l'altroieri - dice - e mi ha detto che se Dini si fosse schierato con l'Ulivo, per lei l'alleanza avrebbe perso ogni attrattiva, dato che condivide la linea della Lega di non andare né con il Polo né con l'Ulivo. Certo, Pivetti auspicava che Dini si presentasse da solo per un centro forte e si sa che lei è rigidamente centrista. Ma dal momento che Dini è diventato parte dell'Ulivo nessuno della Lega può allinearsi con lui, men che meno Pivetti. Ieri a Dini avrà sicuramente espresso il suo rammarico per la scelta, in coerenza con quanto affermato. Se facesse una scelta diversa, sarebbe incoerente». Della stessa ipotesi Roberto Calderoli. «Ho sentito Pivetti poco più di due ore fa e non mi risulta assolutamente che abbia intenzione di candidarsi per Dini. Non ho mai avuto da lei alcuna informazione che possa avvalorare questa ipotesi». Calderoli spiega di aver invitato la Pivetti a tenere il discorso conclusivo all'assemblea nazionale della Lega domenica. «Ci incontreremo nei prossimi giorni per accordarci». Certo sarà uno dei discorsi più difficili della carriera di Irene. (r. sii.] La Pivetti bocciata alle primarie ma Maroni assicura: «E' coerente Non andrà mai con l'Ulivo» Il presidente della Camera Irene Pivetti

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