Jannacci «Non ho cantato per quei fascisti»

Jannacci Jannacci «Non ho cantato per quei fascisti» IVREA. E come l'ha vissuta Jannacci la serata dell'altra sera all'Università di Camerino? Il bravo vecchio Jannacci fa discorsi da persona seria, alla maniera degli Anni Sessanta, quando la sinistra era una cosa e la destra era un'altra. E non si parlavano neanche. «Doveva diventare una trasmissione politica, questa, con quella massa di studenti di destra scalmanati e violenti che stendevano il loro striscione con la svastica, perché gli altri avevano in mano i manifesti di Che Guevara. Come fosse uguale, la svastica e Che Guevara. Invece, nel montaggio, ne hanno fatto un programma banale, un duello verbale tra il povero Chiambretti che cercava di fare lo spiritoso e il dottor Sgarbi che è un signore dotato, dialettico, colto, perfino bello, ma che è venuto in trasmissione a fare un comizio elettorale». Era mai capitato in altre università di assistere a uno scontro tra studenti? «Mai. Assolutamente. Qui invece, a Camerino, s'è visto un clima da stadio: metà che urlavano "Vittorio, Vittorio" e gli altri "Piero, Piero". C'è mancato poco che ci scappasse il morto. Perché i ragazzi di destra son sempre stati così, pronti a menar le mani. E la polizia che non interveniva. Come a San Babila. C'era l'Italia che vota Fini, là dentro. E mi fa paura. Allora io l'ho detto: "Per i fascisti non canto". Ci mancherebbe anche questa». Sgarbi dunque era caricato dal pubblico? «Ma no. Sgarbi è un uomo intelligente, anche se poi a cena è andato coi suoi sostenitori. Se Chiambretti provoca, lui lo spacca in due. Dice che il suo programma non costa una lira e il nostro decine di milioni: ma lui parla da solo, mentre noi diamo lavoro a un centinaio di persone. Vuoi mettere? Ma il problema non è questo. E' che s'è vista un'Italia tremenda in quell'aula. E Chiambretti e Sgarbi, dopo un inizio scherzoso, si son detti anche volgarità che mi infastidiscono». Quali? «Che so. Chiambretti gli ha detto che le cazzate che gli escono dalla bocca sono peggiori di quelle che gli escono dal pisello. Io son figlio d'un operaio, ma certe "robe" non le sopporto. Giuro. Non dirò più che siamo nella merda fino al collo. Dirò che questo è un Paese dove la merda si vergogna a poggiarsi». [si.ro.] Piero Chiambretti: «Avevo invitato Sgarbi, a parlare di arte». Accanto Enzo Jannacci scandalizzato per il clima violento che c'era a Camerino

Luoghi citati: Camerino, Italia, Ivrea