Baricco La seta e le parole

Società e Cultura Successo a Roma Baricco La seta e le parole EROMA ILENZIO. Luci accese, testa china. Attenzione: si legge. Oltre la voce dell'attrice Galatea Ranzi, si sente il fruscio delle pagine girate all'unisono dal pubblico. Come stare a scuola o alla messa della domenica. Il pienone al teatro Valle di Roma ha risposto con entusiasmo, l'altra sera, alla sfida lanciata da Alessandro Baricco con il libro Seta (Rizzoli) direttamente offerto, attraverso le emozioni della voce, alla platea. Per due ore l'esile e bravissima attrice, in pantaloni e casacca di seta, in sintonia con il tema del racconto (al centro c'è la storia di un importatore francese di bachi dal Giappone a metà dell'Ottocento), ha letto il testo senza interruzioni a un pubblico in gran parte di giovanissimi. Alla presentazione tradizionale di un libro, Baricco ha voluto sostituire la lettura di un centinaio di pagine concepita, dice, come una «musica bianca, con una sua intema musicalità che si sviluppa alla maniera di Benedetti Michelangeli o anche di Glenn Gould, come un oggetto che irradia la luce e non la concentra». Tra il pubblico, anche scrittori, da Rosetta Loy a Sandro Veronesi a Marco Lodoli, attentissimi alla narrazione di un desiderio amoroso inappagato e del tradimento più terribile, quello mentale, mai consumato. A rappresentazione finita, nel foyer del teatro, lo scrittore (in jeans e stivaletti da cow-boy) ha detto: «Dopo aver finito di scrivere per Luca Ronconi un testo per me molto faticoso e impegnativo, ho voluto cambiare stile e impegnarmi in un tipo di scrittura finora mai usato, che ho reso, tanto per restare nell'ideale di leggerezza teorizzato da Calvino nelle Lezioni americane, il più aerea possibile, asciugandola, levigandola al massimo». A mezzanotte e mezza - un po' emozionato da questo insolito lancio del suo libro - Baricco si mette in spalla uno zainetto ed esce. A firmare autografi. [m. s.|

Luoghi citati: Giappone, Roma