Il rituale infame della violenza

Orsi, banane e americanate in ghiaccio; ilparacadute fatale LA LETTERA Dfl O.d.B. Il rituale infame della violenza GENTILE signor Beneduce, preferisco interromperla subito. Non credo affatto che il dubbio possa rivelarsi fondato. L'interesse che suscita ogni notizia buona o cattiva che ci pervenga dall'America deriva non dal fatto che sia considerata la patria del capitalismo, ma dal fatto che è considerata la patria della libertà. La stessa America si considera tale e si comporta come tale, proponendosi come gendarme della pace e dei diritti umani nel mondo intero. I suoi presidenti non parlano per una nazione unica, ma per tutte le nazioni del mondo. Le cose che avvengono negli altri Paesi paiono meno significative, paiono contare meno rispetto a quanto avviene in America perché è la stessa America con la sua assoluta supremazia nell'arte e Il ritinfadella v uale me olenza nella dottrina della comunicazione ad evidenziarle informandoci su quanto si verifica in Usa e a conferirgli il massimo dell'importanza, la più grande portata. Non si può negare che da queste nostre parti siamo in gran numero americanizzati, che la nostra società si è organizzata o disorganizzata secondo le influenze che sono arrivate da oltreoceano. Detto questo per amor di verità, mi associo a quanto lei mi scrive nel prosieguo della sua lettera: «Comunque, per sostenere credibilmente l'assoluto e intangibile diritto alla vita di tutti gli esseri umani i promotori del "nessuno tocchi Caino" dovrebbero sostenere con forza almeno uguale lo stesso principio per i tanti Abele, vittime incolpevoli destinare ad essere sacrificate senza clamori e senza processi, per l'infame rituale che vede i più forti ed i più violenti prevalere nei confronti dei più deboli...». Questo è più che giusto, lo stesso principiò deve essere valido per tutti gli uomini a qualsiasi razza, a qualsiasi patria, a qualsiasi religione appartengano. E' l'infame rituale che va contestato, toccato, distrutto, sino a cancellarne alcuna possibilità di ricordo. Oreste del Buono Caro Del Buono, le sembra normale ed accettabile che le migliaia di morti massacrati in Jugoslavia ed in Africa e i tanti bambini eliminati in Cina ed in alcuni Paesi latinoamericani siano meno importanti e suscitino minore interesse giornalistico e televisivo del condannato a morte in Usa? Non sarà anche questo un modo per prolungare la guerra fredda che da qualche parte ci si ostina a condurre contro l'odiata patria del capitalismo? Il dubbio potrebbe rivelarsi fondato... Alfonso Beneduce, Pozzuoli

Persone citate: Alfonso Beneduce, Beneduce, Del Buono, Oreste Del Buono, Pozzuoli

Luoghi citati: Africa, America, Cina, Jugoslavia, Usa