Falsi invalidi, medici nel mirino

Accusati di aver certificato 110 pensioni irregolari. Il ministro: esempio da seguire Accusati di aver certificato 110 pensioni irregolari. Il ministro: esempio da seguire Falsi invalidi, medici nel mirino Lucca: 16 a giudizio ROMA DALLA REDAZIONE Tira una brutta aria per i medici che per simpatia o per interesse hanno rilasciato certificazioni d'invalidità fasulle. A Lucca il magistrato che sta indagando su Invalidopoli ne ha rinviato a giudizio 16, con 110 falsi invalidi e 7 segretari di commissioni per l'accertamento dell'invalidità. Su medici e funzionari Usi pendono accuse pesanti: corruzione aggravata, falso aggravato in atto pubblico, abuso d'ufficio e truffa ai danni dello Stato. La decisione del giudice risale ad alcuni giorni fa. A rivelarla alla stampa è stato il ministro della Funzione pubblica Franco Frattini. «La vicenda di Lucca è soltanto l'avvio di una serie di iniziative analoghe che spero scattino al più presto in tutto il Paese, non soltanto nei confronti dei falsi in va lidi ma anche dei medici e dei funzionari Usi - si augura il ministro. - Ho ragione di sperare che presto anche a Roma e in altre città assisteremo a provvedimenti analoghi. Dalle indagini sta emergendo che intorno a questo problema sono sorte associazioni a delinquere, che con la complicità di medici corrotti e di funzionari infedeli avevano organizzato un vero e proprio traffico di falsi invalidi verso gli uffici pubblici». Nell'ordinanza di rinvio a giudizio per gli indagati di Lucca si parla di visite mediche mai effettuate ma registrate o che risultano addirittura effettuate in giorni in cui i commissari medici erano in ferie, di certificati sostituiti, di manomissioni dei certificati effettuate con il bianchetto. Dopo aver sollecitato al ministro della Sanità Elio Guzzanti l'immediato allontanamento dei medici e dei funzionari inquisiti dal posto di lavoro, Franco Frattini annuncia nuove misure nei confronti degli enti che non hanno preso provvedimenti contro i falsi invalidi. «Molte cose stanno emergendo grazie alla collaborazione dei cittadini. Prima non c'era collaborazione, ora invece i falsi invalidi non vogliono più essere i soli a pagare. Per far scoppiare il bubbone gli enti dovrebbero essere in prima linea, accanto a noi e alla magistratura. Invece ad impedirci di far piena luce e di colpire i responsabili sono proprio loro». Poi fa un esempio: «Sebbene abbia centinaia di dipendenti rinviati a giudizio per queste vicende, il ministero delle Poste non ha ancora disposto alcuna sospensione cautelare. Altri enti sono ugualmente inadempienti anche dinanzi a episodi eclatanti, per i quali non è certo il caso di attendere il rinvio a giudizio da parte della magistratura». Il ministro ha quindi aggiunto che dopo gli ultimi accertamenti della commissione d'inchiesta sui falsi invalidi sono state inoltrate all'autorità giudiziaria nuove denunce riguardanti molte Usi: la 19 di Asti, la 5 di Genova e la 3 di Como, quelle di Benevento, Fresinone, Viterbo, Modena e Latina, l'Azienda ospedaliera San Martino di Genova, l'Istituto dei tumori di Milano, l'Ospedale Maggiore di Milano e le Province di Terni e di Padova. Non più casi isolati, dunque, ma ancora una volta la solita punta dell'iceberg che può nascondere una truffa organizzata e di proporzioni colossali. «Per non dare alibi a nessuno prosegue il ministro - ho chiesto al ministro della Giustizia Caianiello di predisporre che le procure comunichino alle amministrazioni i nominativi degli inquisiti e dei rinviati a giudizio». La sede del ministero delle Poste: da qui è partita l'inchiesta sui falsi invalidi

Persone citate: Caianiello, Elio Guzzanti, Franco Frattini