Orge e riti satanici nel monastero di Fabio Albanese

Uno spot promuove il sesso sicuro Per le messe nere il gruppo avrebbe violato le urne funerarie, coinvolti alcuni minorenni Orge e riti satanici nel monastero Cinque a giudìzio a Catania, nei guai anche il rettore IL CASO OLI SCHIAVI PCATANIA ER gli storici è tra i più importanti monasteri d'Europa. Per gli studenti universitari catanesi à la sede della facoltà di Lettere. Ma per cinque signori distinti, uno è un sacerdote, sarebbe stato il luogo per messe nere e riti orgiastici. Il monastero dei benedettini, con la chiesa di S. Nicolò l'Arena, sarebbe stato trasformato in un tempio dei riti satanici. Lo sospetta la procura di Catania che ieri ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone, accusate di associazione per delinquere, violazione di sepolcro, distruzione e sottrazione di cadaveri, danneggiamenti con incendio aggravato e atti osceni. Accuse infamanti che i diretti interessati, interrogati dal sostituto procuratore Mario Amato, respingono, denunciando un complotto. I cinque sono insospettabili, i cui nomi hanno lasciato a bocca aperta gli ambienti-bene della città: l'ex rettore del tempio di S. Nicolò l'Arena, Michele Musumeci, 42 anni, monaco benedettino, da qualche tempo trasferito; Antonino Germana, 34 armi, un esperto del patrimonio artistico-culturale della città che aveva curato per conto del Comune di Catania il recupero del complesso benedettino; Santo Privitera, 37 anni, consigliere comunale del Patto per Catania, la lista di ispirazione progressista che tre anni fa ha sostenuto l'elezione a sindaco di Enzo Bianco; e poi due animatori culturali, Davide Pulvirenti, 20 anni, e Nicolò Elio Ambra, 28. «Sono sciocchezze - si difende Germana - è un complotto orchestrato da qualcuno che ha malignato». E Privitera, che si è autosospeso dal Consiglio comunale: «Ciò di cui ci accusano è il contrario di quanto abbiamo fatto per quella chiesa. E' un imbroglio, frutto di malintesi che coincidono con l'arrivo del rettore Ignazio Mirabella, che ha sostituito padre Musumeci alla guida del tempio». Nei fatti addebitati ai cinque c'è tutto l'armamentario di queste vicende: messe nere, riti esoterici, rapporti di gruppo, che si sarebbero svolti fino allo scorso anno. Luogo prediletto, la cripta di S. Nicolò l'Arena. Nel '93 Germana e Privitera si offrirono di lavorare gratuitamente per l'amministrazione, pur di recuperare il monumento, abbando- nato da decenni. Il sindaco accettò la proposta e affidò un incarico esterno, a titolo gratuito, a Germana, che cominciò con gli altri quattro sospettati e con alcuni volontari il recupero. Furono organizzate conferenze e dibattiti e una visita guidata della cripta, a cui partecipò il sindaco. Ma nel quartiere cominciarono a diffondersi le pri¬ me strane voci e nel frattempo furti e danneggiamenti furono notati dai custodi della chiesa e denunciati. L'inchiesta sarebbe partita proprio da queste segnalazioni e dà un rapporto della sezione antiracket della questura. Per una settimana i poliziotti sorvegliarono la cripta, ma forse per una fuga di notizie nessuno si presentò. A incastrare i cinque ci sarebbero però intercettazioni telefoniche e alcune lettere private. Per i loro riti, il gruppetto avrebbe violato le urne funerarie della cripta, utilizzato i paramenti sacri della chiesa e organizzato rapporti sessuali di gruppo. Vi avrebbero preso parte anche altre persone, forse dei minorenni: alcuni di loro avrebbero già raccontato al magistrato ciò che hanno fatto o visto, altri devono essere ancora identificati. Ieri, intanto, il comune di Catania ha fatto sapere che il rapporto di collaborazione con Germana era già stato interrotto da tempo e che è già stata deliberata la costituzione di parte civile al processo, se ci sarà. «Siamo di fronte a un paradosso», osserva il più noto dei demonologi italiani, Corrado Balducci, commentando la moltiplicazione dei casi di satanismo in Italia. «Proprio mentre molti sacerdoti e teologi hanno rinunciato a credere all'esistenza del Maligno, aumenta la schiera di chi si dedica a lui, considerandolo un dio». Fabio Albanese II monastero dei benedettini di Catania è uno dei maggiori d'Europa

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