«Che avrebbe fatto Clinton? Avrebbe sparato, come noi»

«Abbiamo le prove: hanno violato il nostro spazio e li avevamo avvisati» «Che avrebbe fatto Clinton? Avrebbe sparato, come noi» IL MINISTRO ©EOLI ESTERI IMADRID L quarantenne ministro degli Esteri cubano, Roberto Robaina, ha interrotto una visita in Scandinavia per raggiungere immediatamente, via Madrid, la sede dell'Onu a New York ed esporre davanti al Consiglio di Sicurezza i suoi argomenti in merito all'abbattimento dei due Cessna dei «Fratelli in soccorso» dà parte dei Mig-29 cubani. Cosa dirà alle Nazioni Unite? «Mi piacerebbe che, prima di condannare, l'Onu domandasse. Cercherò di spiegare la verità. L'abbattimento è stato un atto legittimo di difesa del "ostro spazio aereo. Possediamo tutte le prove che gli aerei avev ano violato il nostro spazio e le mostreremo: dagli oggetti appartenenti ai trasgressori, recuperati nelle nostre acque, alle conversazioni registrate nelle quali si avverte con chiarezza dei rischi che i piloti avrebbero corso se non avessero modificato il loro percorso. Abbiamo inoltre la testimonianza di un ex pilota di questa organizzazione che ci ha informato che il suo gruppo è lungi dal portare a compimento mere azioni umanitarie. Gli elementi che offrirà questo testimone sono inconfutabili». Se anche così fosse, questi aerei viaggiavano disarmati, non erano di terroristi. «I Cessna erano apparentemente disarmati. Non basta che viaggino senza armi per ritenerli innocenti. In questo tipo di azioni, c'è da valutare qualcosa di più complesso delle armi da fuoco. C'è un terrorismo armato e ce n'è un altro ideologico, col quale si aggredisce egualmente la sovranità e la sicurezza di un Paese e del suo popolo». Queste armi però non uccidono, i missili dei caccia sì. «Sabato sera non siamo stati carnefici bensì vittime. Ed è già molto tempo che lo siamo. Negli ultimi anni abbiamo subito centinaia di incursioni di pirati dell'aria in arrivo dalla Florida sul nostro territorio, sulle nostre città, sulla nostra capitale e sulle nostre installazioni strategiche. Abbiamo avvisato gli aerei e le autorità degli Stati Uniti dei pericoli che potevano correre. La nostra pazienza ha un limite e con le loro provocazioni lo hanno abbassato. Gli Stati Uniti hanno grande responsabi- lità per quel che è successo. Hanno permesso che gli aerei con matricola statunitense, che decollano da aeroporti americani e consegnano un determinato piano di volo, poi lo cambino in viaggio per violare in flagranza lo spazio aereo di un Paese sovrano. Nessun Paese che si autorispetti potrebbe tollerare quel che si stava facendo con Cuba. Gli Stati Uniti non lo avrebbero-tollerato una sola volta». Perché avete concesso alla Marina americana di scandagliare le vostre acque alla ricerca dei resti? «Perché non abbiamo nulla da nascondere. Gli aerei sono stati abbattuti sulle nostre acque e, a me¬ no che qualche corrente non li porti altrove, lì verranno ritrovati». Le nuove sanzioni americane l'hanno sorpresa? «Credevo fosse difficile adottare misure più dure di quelle già in vigore, ma mi sbagliavo. Comunque, risponderemo in modo convincente. Siamo pronti a lottare. Clinton e il suo segretario di Stato, Christopher, stanno di nuovo utilizzando con Cuba un linguaggio prepotente, carico di minacce. Tutto ciò, in parte, obbedisce a ragioni elettorali. E' ora che noi cubani.la smettiamo di essere anche vittime della demagogia elettorale a buon prezzo». Riconosce che questo inci- dente pregiudica comunque l'immagine di Cuba nel mondo? «Sì, perché la maggioranza dei mezzi di comunicazione servono da cassa di risonanza al più potente, ossia agli Stati Uniti e ai suoi argomenti ingannevoli e cinici. Non credo sia un caso che siamo rimasti vittima di questa provocazione proprio quando Cuba cominciava a trovare soluzioni ai suoi problemi, a recuperare dopo la crisi patita per la perdita dei nostri compagni socialisti in Europa». Ignacio Cembrero Copyright «ElPais» e per l'Italia «La Stampa» «Abbiamo le prove: hanno violato il nostro spazio e li avevamo avvisati» L'ex pilota Roque e, sotto, Robaina Sopra, nave Usa in acque cubane

Persone citate: Clinton, Ignacio Cembrero, Robaina, Roberto Robaina, Roque