Proroga per l'operazione Tirrena di C. M.

Proroga per l'operazione Tirrena FINANZA E SALVATAGGI I dipendenti chiedono aiuto al governo per la crisi del gruppo Fochi Proroga per l'operazione Tirrena I sindacati frenano: decidiamo dopo le elezioni ROMA. Slitta la scadenza del 29 febbraio indicata dalla Toro per l'acquisto della Nuova Tirrena per circa 600 miliardi. Il ministero del Tesoro, proprietario della Consap, la concessionaria di servizi assicurativi azionista della Nuova Tirrena, dopo una riunione con i rappresentanti sindacali, ha deciso una «pausa di riflessione» sulla vendita, anche per rendere possibili nuove offerte. Ministero del Tesoro e Consap vorrebbero rinviare di 15 giorni i termini per la vendita della compagnia romana, mentre «le organizzazioni sindacali - fa sapere il segretario confederale della Uil Adriano Musi - hanno chiesto che una decisione finale venga presa solo dopo le elezioni politiche del 21 aprile». Nei prossimi giorni, quindi, inizierà un tour di contatti e incontri (specie tra Consap e sindacati) per verificare la clausole di «garanzia» sulla cessione chieste dai sindacati, specie sul fronte del mantenimento dei livelli occupazionali e della sede a Roma: per ora c'è l'ipotesi che queste garanzie abbiano una validità di tre anni. E nel frattempo ci sarà spazio per nuove offerte di acquisto, a partire dall'Inail, che si era ritirato ufficialmente a causa dei tempi considerati «troppo stretti» per poter prendere una decisione. Fonti della Toro sottolineano comunque come la compagnia non consideri perentoria la scadenza del 29 febbraio per l'offerta di acquisto della Nuova Tirrena, purché il Tesoro confermi l'intenzione di vendere in tempi stretti. Dal canto suo il capogruppo del ecd alla commissione Finanze del Senato, Franco Righetti, propone per la Nuova Tirrena l'allargamento della proprietà ad istituti bancari «noti per solidità e trasparenza» e fa i nomi della Banca di Roma e della Bnl. «Questa soluzione - sottolinea Righetti - sarebbe coerente sia dal punto di vista imprenditoriale sia finanziario, visto che ancora non è stata fornita alcuna reale garanzia circa la tutela di tutte le componen¬ ti aziendali (sede, dipendenti, agenti)». Se per la Nuova Tirrena una dilazione può produrre effetti positivi, precipitano gli eventi per la Fochi, l'azienda impiantistica bolognese. Per le segreterie nazionali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, «la gravità della situazione è tale da richiedere un intervento, urgente e diretto, dell'attuale presidente del Consiglio che, nella pienezza dei suoi poteri, indichi, con chiarezza, quali sono le garanzie che si possono fornire per la concessione di nuovi crediti da parte delle banche e contestualmente chieda alle stesse un impegno formale per sostenere il rilancio dell'azienda». «Se le banche creditrici - prosegue la nota - non sono in grado di decidere in tempi rapidi di sostenere il rilancio del Gruppo Fochi, attraverso l'accettazione delle inevitabili condizioni onerose proposte da Mediobanca, lo dicano senza ulteriori rimpalli di responsabilità». [c. m.]

Persone citate: Adriano Musi, Fochi, Franco Righetti, Righetti

Luoghi citati: Roma