Giallo sull'aumento dell'acqua

K I Giallo sull'aumento dell'acqua 7/ Cipe annuncia, il ministero smentisce INFLAZIONE E BOLLETTE Lm ROMA m AUMENTO questa volta potrebbe arrivare dal rubinetto. A rincarare sarebbe infatti l'acqua potabile: una delibera del Cipe, operativa da ieri, prevede una maggiorazione che può toccare il 3,5%, «pari - puntualizza il documento - al tasso di inflazione programmato». Sempre ieri, però, in tarda serata, ambienti del ministero del Bilancio hanno annunciato che il governo si attiverà - già da oggi - per un'immediata sospensione del provvedimento. Ma la giornata, prima del rassicurante comunicato del ministero, era stata incandescente. Come tutte le regole anche questo aumento avrebbe le sue eccezioni che renderebbero ancor più pesante la bolletta. Infatti il Comitato per la programmazione economica concede un margine di aumento aggiuntivo del 4%, nel caso la società erogatrice conti di investire negli impianti una cifra pari ad almeno un quarto del fatturato previsto per il 1996, il che porta il rincaro consentito al 7,5%. Ma non è finita: anche le aziende con i conti in rosso e uno squilibrio di gestione superiore al 20% potranno sforare nei rincari il tetto dell'inflazione programmata. Quella che dovrebbe essere una goccia d'aumento rischia di trasformarsi in un'onda, anche perché, a questi soldi in più da sborsare si devono aggiungere le 400 lire al metro cubo che la Finanziaria ha stabilito come rincaro massimo per la depurazione delle acque. Il canone verrà applicato anche nei Comuni sprovvisti di impianti di depurazione, che dovranno destinare questi introiti alla realizzazione degli impianti attualmente inesistenti. Inoltre, proprio oggi, è atteso sulla Gazzetta Ufficiale il via libera ad un aumento delle tariffe di fognatura, che potrà raggiungere le 170 lire al metro cubo e salire di un altro 3,5% se verranno attuati investimenti per migliorare la rete di smaltimento. Immediate le reazioni, che hanno riacceso la polemica su tariffe e inflazione. I nuovi rincari, dicono consumatori e sindacati, annullano il blocco delle bollette promesso dal governo. E la Confartigianato aggiunge che l'aumento è allarmante, poiché aggrava il già pesante carico fiscale sull'attività delle piccole aziende, con inevitabili ricadute sui prezzi. «L'acqua è indispensabile a tutti - dice il presidente della fare gli aumenti tutti in una volta e in modo ben più pesante, provocando turbative sul costo della vita». Ma la voce della confederazione che raccoglie le aziende municipalizzate si perde nel coro delle proteste: oltre agli aumenti in sé ad essere messo sotto accusa è l'effetto moltiplicatore che Iva e sovrattasse varie hanno sulle bollette, tanto da raggiungre, in alcuni casi, il 50% della tariffa vera e propria. A sostegno di questa tesi, l'Unione consumatori ha presentato una sua indagine, con la quale ha calcolato il peso del prelievo fiscale e parafiscale sul consumo medio di una famiglia di tre persone, che utilizzi circa 740 chilowattore di energia elettrica e 400 scatti telefonici a bimestre a cui si aggiungono 1200 metri cubi di gas e 200 metri cubi annui d'acqua l'anno. Stando ai calcoli dell'organizzazione dei con- sumatori le imposte graverebbero per il 55,1% sull'acqua, per il 42,2 sul gas, per il 21,1 sull'elettricità e per il 19% sul telefono, che paga solo l'Iva. «In pratica - commenta l'Unione consumatori - le imposte indirette hanno un'incidenza tale da consentire al Fisco di incamerare sui redditi bassi ciò che viene esentato dalle imposte dirette». Vanni Cornerò Confartigianato, Ivano Spalanzani - non si può continuare così. Ci vuole un'authority che vigili sui servizi di pubblica utilità e che favorisca l'abolizione dei monopoli in questo ed altri settori vitali». In difesa dell'aumento parla la Cispel: «E' un rincaro ragionevole afferma il presidente, Testa - se non si adeguano le tariffe anno per anno, in base al tasso d'inflazione programmata, si è poi costretti a

Persone citate: Ivano Spalanzani, Vanni Cornerò Confartigianato

Luoghi citati: Roma