Il trionfo di Emma a BERLINO - AMERICA

Si è chiuso il FilmFest: Si è chiuso il FilmFest: Orso d'oro a «Ragione e sentimento» // trionfo di Emma a BERLINO ~ AMERICA BERLINO DAL NOSTRO INVIATO Il film che ha concluso il FilmFest, «Faithful» (Fedele) di Paul Mazursky, interpretato da Cher, Chazz Palminteri e Ryan O'Neal, tratto da un testo teatrale di Palminteri, è una piccola commedia (tre personaggi, quattro pareti) su uomini e donne, mariti e mogli, tradimento e fedeltà. Irrilevante, interessante soltanto per tre elementi: la mutazione fisica di Ryan p'Neal a cinquantacinque anni, la bella faccia alterata dai gonfiori alcolici, il corpo invaso dal grasso, roba da spezzare il cuore; due vecchie canzóni molto dolci, la melodia portante di «Luci della ribalta» di Chaplin e «Let's Face the Music and Dance» cantata da Fred Astaire; lo speciale talento di Robert De Niro, produttore del film con la sua società Tribeca, nello scegliere male le opere da produrre. Tra gli ultimi film visti a Berlino, due meraviglie tecnologiche: «Toy Story» di John Lasseter; e «Faust» diretto nel 1925-1926 da Friedrich Wilhelm Murnau, interpretato da Gòsta Ekman, Emil Jannings, Camilla Horn, Yvette Guilbert e Wilhelm Dieterle (il futuro regista americano), restaurato e riportato al montaggio originale dell'autore da Luciano Berriatùa. Di «Toy Story» s'è parlato molto, si sa che è il primo lungometraggio realizzato in Computer Animation; che personaggi, edifici e oggetti sono modellati e ombreggiati al computer, scolpiti tridimensionalmente; che la società specializzata Pixar, fondata nel 1979 da George Lucas e poi da lui venduta, ha impiegato quattro anni per comporre il film dopo il quale l'animazione non sarà più la stessa. Ma, dettaglio curioso: passato qualche attimo di stupore, questi miracoli tecnologici risultano del tutto naturali, il background industrial-scientifico svanisce per lasciar posto a un film per bambini incantevole, spiritoso e significativo. La storia comincia in una giornata nera, quella della celebrazione anticipata del settimo compleanno del bambino Andy: i suoi giocattoli temono, con l'arrivo di nuovi giocattoli in dono, di venir dimenticati e gettati via, insomma di morire. Arriva infatti un astronauta sbruffone, Buzz, supereroe di plastica parlante con la voce di Tim Alien, convinto d'essere un vero esploratore spaziale, non un giocattolo; e subito nasce una rivalità con Woody, eroe terrestre, cowboy parlante con la voce di Tom Hanks (i due si son visti allo Zoo-Palast, in forma di ingombranti pupazzipersone pubblicitari). Le avventure educative e mirabolanti dei giocattoli terminano in un altra giornata rischiosa, Natale coi suoi regali; i personaggi fantasiosi e amabili sono caratterizzati attraverso la parodia leggera dei loro equivalenti cinematografici; il film è molto divertente. Di «Faust» di Murnau esistevano sette negativi differenti, diversamente mutilati o rovinati: in tre anni di lavoro, anche con la collaborazione de L'immagine ritrovata di Bologna, lo studioso spagnolo Berriatùa ha potuto risalire al montaggio originale, ricostruire una copia perfetta. Il film è stupendo: ma era bello anche rivederlo in una sala dell'Università, accompagnato dalla musica suonata da un'orchestra in scena, tra un pubblico fitto, attento, appassionato e rispettoso, in una serata di civiltà culturale che lasciava dimenticare (per un poco, per due ore) la brutalità caotica del nostro mondo. [1. t.] Meraviglia tecnologica di «Toy Story» e del restaurato «Faust» di Murnau TTACOLI 27 Febbraio 4996...21. mFest: Toy Story» di Murnau Foto grande: «Ragione e sentimento». A sinistra Sean Penn. A destra una scena di «Vite strozzate» Ricky Tognazzi Ors Foto grande: «Ragione e sentimento». A sinistra Sean Penn. A destra una scena di «Vite strozzate» di Ricky Tognazzi

Luoghi citati: Berlino, Bologna