Dio? Ha tanti mestieri

Non pensa solo a perdonare Non pensa solo a perdonare Dio? Ha tanti mestieri DN brigante, sul punto di morire, andò a sdraiarsi davanti alla porta di un monastero nel deserto egiziano. «Dio mi perdonerà», disse al monaco che era andato a soccorrerlo. «Come fai ad esserne così sicuro?». «Perché è il suo mestiere». Certo, questo di perdonare (quindi, di amare) è uno splendido mestiere che, nella sua completezza, è probabilmente solo divino e non umano. Anche Vattimo, nel suo ultimo libro anticipato domenica nelle pagine culturali della Stampa, sembra colpito da questo «mestiere» di Dio. Ma forse Dio non ha un mestiere solo. Per una variante sul tema, magari con una dedica a Vattimo, al breve apologo cristiano del brigante, se ne possono aggiungere altri due: uno ebraico e l'altro islamico. C'era, dunque, in un Paese dell'Europa orientale, un pio israelita, povero, che, a causa della tassa sui matrimoni decretata dall'imperatore, non poteva condurre alle nozze la figlia. Allora, l'uomo si rivolse al tribunale della comunità ebraica del villaggio. «Voglio citare Dio in giudizio», disse al giudice. «Perché vuoi citare Dio?». «Perché egli ha promesso solennemente di difendere il povero, ma vedo che non è fedele alla sua parola». «Bene - disse il giudice -, chiamo Dio a difendersi in tribunale». Ma Dio che, come è solito, sta sempre in silenzio sulle vicende degli uomini, non si presentò. «Poiché non è venuto a rispondere - sentenziò il giudice - io condanno Dio a risarcire quest'uomo», Il giorno dopo, l'imperatore revocò la tassa sui matrimoni. C'era un uomo sulle montagne del Marocco, cui le faccende non andavano per niente bene e perciò decise di recarsi da Dio. Si mise in cammino e arrivò alla grotta di un eremita, che Dio soccorreva miracolosamente ogni giorno con un pane d'orzo e un grappolo d'uva nera. L'uomo chiese ospitalità e Dio inviò alla grotta anche un pane di grano e un grappolo d'uva bianca, che l'eremita si affrettò a tenere per sé, mentre all'ospite diede il pane d'orzo e l'uva nera. Al mattino, quando seppe che l'uomo voleva andare da Dio, l'eremita gli disse: «Quando lo vedrai, chiedigli quale sarà il posto in Paradiso che egli riserva a me suo servo». L'uomo riprese il cammino e la sera si fermò alla porta di una casa solitaria. «Datemi ospitalità per amore di Dio», chiese alla donna venuta ad aprire. «Per carità, fuggi - gli gridò la donna -, mio marito è un assassino. Ha già ucciso 99 persone, e tu saresti la centesima vittima». In quel momento arrivò il marito. «No - disse alla moglie -, non mandarlo via, poiché ha chiesto asilo in nome di Dio». Al mattino, quando seppe che l'uomo andava da Dio, l'assassino gli disse: «Domandagli quale posto mi riserva all'Inferno». L'uomo riprese la strada e finalmente Dio gli mandò incontro l'arcangelo Gabriele. «Dice Dio gli riferì l'arcangelo - che tu ritorni a casa tua e ti metta ad ingrandire il tuo recinto. In quanto agli altri, il Signore manda a dire all'eremita che, per la sua superbia e per la sua falsa carità, il suo posto è all'Inferno. Fai sapere all'uomo assassino che, per la sua generosità, se si pentirà dei suoi delitti, avrà un posto in Paradiso». L'uomo ritornò a casa e cominciò a lavorare per ingrandire il proprio recinto, sebbene non ne conoscesse la ragione. «Perché mai lo fa diceva la gente -, se non ha niente da metterci dentro?». Il nostro uomo si coricò la sera stanco, e al mattino trovò il recinto pieno di buoi, di pecore e di cammelli. Volendo trarre una rapida morale da questi racconti, potrebbe venir fuori che il mestiere di Dio non è solo quello di perdonare, ma anche di assecondare chi crede alla sua parola e magari gliela rinfaccia, di sistemare a dovere qualche falsità degli uomini e di essere amico generoso con chi lo cerca e gli dà ascolto, anche senza conoscere bene le ragioni del suo volere. In quanto poi a che cosa voglia dire materialmente, spiritualmente o soprannaturalmente, abbondanza di buoi, di pecore e di cammelli, questa è un'altra questione ancora. Domenico Del Rio

Persone citate: Domenico Del Rio, Vattimo

Luoghi citati: Marocco