«Fallimento? No, successo» di P. Bia.

«fallimento? No, successo» «fallimento? No, successo» La difesa dei tecnici Alenia «Ottenuti i dati previsti» Il «satellite al guinzagho» è nato all'Alenia Spazio di Torino, ma il cuore «politico» ed economico dell'azienda si è ormai spostato a Roma, in via Saccomuro 24. Con quale stato d'animo vivete queste ore dopo la perdita della creatura tanto a lungo coccolata, già una volta vittima di un malfunzionamento di responsabilità americana? «Tutto sommato - dice l'amministratore delegato Antonio Rodotà - siamo soddisfatti. Mi trovo perfettamente d'accordo con l'ingegner Leonardo Gagliardi dell'Agenzia spaziale italiana, il nostro committente: l'esperimento ha dato tutti i risultati previsti. Spiace soltanto che il tempo della sperimentazione sia stato più breve. Ciò non toghe che dal punto di vista industriale questo sia un successo pieno». Vi siete fatta un'idea della causa dello strappo? «Ci sono troppe voci, e tutte contraddittorie: il cavo è sfilacciato e, secondo alcuni, bruciacchiato, ma al momento dello strappo non era sotto sforzo e neanche sotto tensione elettrica. Sono soltanto voci. Quando l'inchiesta avrà riesaminato obiettivamente tutti i dati registrati, si potrà capire la vera causa». Ma il satellite è andato perduto. A parte il suo valore di varie centinaia di miliardi, non si voleva farlo volare più volte? «No. Ottenuti i risultati scientifici - e sono stati ottenuti - sarebbe stato bello averlo in un museo, ma certo il satellite non era destinato a tornare in orbita. Forse c'è stata una perdita di immagine, non di sostanza». Di chi le responsabilità della perdita? «Risponderà l'inchiesta congiunta Nasa-Asi. Paradossalmente si è fatto persino un esperimento in più degli 11 programmati: ora sappiamo che in questo modo si può immettere un satellite su un'orbita ellittica...». Scherza? «Per niente. Lo dicono anche alla Nasa». [p. bia.]

Persone citate: Antonio Rodotà, Leonardo Gagliardi

Luoghi citati: Roma, Torino