«Ecco la spia che regalò l'atomica ai sovietici» di Fabio Galvano

Per il Washington Post è il fisico Hall Per il Washington Post è il fisico Hall «Ecco la spia che regalò l'atomica ai sovietici» Idocumenti resi pubblici scagionano definitivamente Fermi e Pontecorvo LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sarebbe Theodore Hall, giovane neolaureato ai tempi del progetto Manhattan che sviluppo l'atomica americana, il «secondo uomo» che con Klaus Fuchs (nome in codice «Charles») passò quei segreti all'Unione Sovietica. Sotto inchiesta all'inizio degli Anni Cinquanta, Hall non fu mai incriminato; ma nel 1962, un anno dopo la decodificazione di un documento del Kgb che lo citava, lasciò gh Usa e si stabilì in Inghilterra. Fisico di vaglia, è stato professore all'Università di Cambridge; e vive ancora - pensionato settantenne - nella cittadina universitaria. Ma a casa, ora che sulla base di altri documenti il «Washington Post» ha puntato il dito su di lui, non si fa trovare; e soltanto la voce della moghe risponde sulla segreteria telefonica che filtra le chiamate respingendo quelle dei giornalisti. Theodore Hall è una vittima della fine della guerra fredda, degli archivi improvvisamente aperti a Mosca; ma anche di documenti americani che - trascorsi 50 anni - non sono più ritenuti cruciali per la sicurezza nazionale e vengono divulgati. I suoi crimini - se confermati - sono caduti in prescrizione; e possono valere, semmai, a scagionare implicitamente altri scienziati - è il caso di Enrico Fermi o di Bruno Pontecorvo - i cui nomi emergono periodicamente negli annali del sospetto. Ma è soltanto con senso di fastidio che l'ex agente «Mlad» - il «giovane», in russo ha ascoltato da un giornalista del «Washington Post» le accuse rivoltegli, rifiutando di rispondere alle domande sulla sua attività di spia, denunciando l'inevitabile «sensazionalismo» della stampa e auspicando che la vicenda fosse trattata «da uno storico». Era lui il Mlad che informò il Cremlino del primo esperimento nucleare americano? «Questo è esattamente il genere di questione in cui non voglio essere trascinato», ha detto prima di ren¬ dersi irreperibile: «Non voglio entrare in un dibattito di stampa». Ha però detto che sarebbe «interessante» scoprire perché il governo americano abbia preferito tacere, sebbene i particolari essenziali fossero noti «da molto tempo». Dal 1961, gli è stato chiesto, quando fu decodificato un messaggio Kgb del novembre 1944 chelo citava per nome? «All'incirca». E' un fatto che nulla lo toccò come risultato dell'indagine svolta fra il 1950 e il 1952, quando un documento interno dell'Pbi precisava che era «stato identificato come agente sovietico quando era a Los Alamos», e quando fu invece arrestato David Greenglass (lavorava nella sezione artificieri) con sua sorella Etnei Rosenberg, finita sulla sedia elettrica nel 1953 con il marito Julius, accusati di tradimento. Né lo graffiò l'arresto di Klaus Fuchs, reo confesso nel 1950. E nessuno si oppose alla sua partenza per l'Inghilterra, nel 1962. Fu un'immunità - in cambio di informazioni sul Kgb o sullo stesso Fuchs? O semplicemente il governo non era disposto a rivelare in tribunale i capi d'accusa e le prove raccolte? Così Hall, prelevato da Oppenheimer neolaureato all'Università di Harvard - un piccolo genio, aveva appena 19 anni - e assegnato al gruppo di studio che avrebbe messo a punto la tecnica d'implosione usata per detonare la prima atomica, è vissuto per mezzo secolo con quel segreto. Con la conoscenza che si ha oggi dei documenti di allora, sostiene il «Washington Post», l'identificazione è facile. E' un gioco di coincidenza; le «vacanze» nell'ottobre 1944 e il messaggio Kgb di novembre in cui Hall è citato per nome. L'amicizia con Saville Sax, che lo avrebbe introdotto alla Lega della. Gioventù comunista e ai contatti con le spie del Cremlino. Tutti i protagonisti di allora - tutti tranne Hall - sono morti. E lui, l'uomo oggi additato come il Mlad di allora, tace. Fabio Galvano

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Manhattan, Mosca, Unione Sovietica, Usa