I due generi giustiziati dalla mano di Saddam

Giornale rivela: il dittatore ha sparato personalmente sui parenti «traditori» Giornale rivela: il dittatore ha sparato personalmente sui parenti «traditori» I due generi giustiziati cicalici mano eli Saddam BAGHDAD. Mentre il delfino di Saddam Hussein «risuscita» (dalle notizie che ieri lo davano moribondo in seguito ad un attentato) apparendo in pubblico in ottima salute, da Baghdad arriva la notizia - anche questa da dare con beneficio di inventario - secondo la quale sarebbe stato lo stesso dittatore iracheno a uccidere i generi che erano rientrati in Iraq dopo sei mesi di esilio volontario in Giordania. E' quanto ha scritto il quotidiano internazionale in lingua araba «Asharq al-Awsat» citando «diplomatici e viaggiatori» giunti in Giordania dall'Iraq. Secondo queste fonti, il leader di Baghdad ha interrogato personalmente Hussein Kamel Al-Majid e il fratello Saddam Kamel, li ha costretti a divorziare dalle sue fighe e poi «li ha uccisi con le sue mani». Anche altri giornali arabi danno questa versione dei fatti, mentre alcuni sostengono che ad assassinare i fratelli Kamel sia stato il figlio di Saddam, Udai. Massima confusione dunque sotto il cielo della capitale irachena. Comunque «per mano di Saddam» o «per ordine di Saddam», la sostanza non cambia. Con l'annuncio del divorzio delle fighe, Saddam Hussein avrebbe dato luce verde al figlio e ai suoi sicari: poche ore dopo, secondo la versione ufficiale dei fatti, un gruppo di giovani del clan Al Majid ha dato l'assalto alla residenza dei fratelli a Baghdad, compiendo una carneficina costata la vita a otto persone. Re Hussein di Giordania, che aveva dato asilo ai due fuggiaschi, ieri si è detto «disgustato» dal duplice assassinio: «Sono disgustato - ha detto il sovrano da ciò che è avvenuto e incapace di esprimermi su questo terribile crimine». Re Hussein ha ribadito la convinzione che in Iraq sono inevitabili mutamenti politici: «Credo che un cambiamento in Iraq sia inevitabile: le cose non possono andare avanti cosi». La prima versione dell'agguato ai due «traditori» affermava che il generale Hussein Kamel Hassan Al-Majid e suo fratello Saddam, sposati a due fighe del presidente iracheno, erano stati uccisi da membri della loro stessa famiglia che volevano così vendicare l'onta gettata sul loro clan dal tradimento. La stessa versione affermava che due membri del commando omicida erano stati a loro Tolta uccisi durante l'attacco. Il figlio maggiore del dittatore, Ùdai, che notizie di stampa davano in fin di vita in un ospedale di Amman, ha partecipato al funerale dei membri del commando uccisi. Lo dimostrano alcune fotografìe pubblicate ieri dalla stampa irachena. Insieme a Udai, considerato il «delfino» di Saddam, era presente al funerale, svoltosi a Takrit (200 chilometri a Nord di Baghdad), anche suo fratello Qoussai. Udai - che controlla la televisione e la radio della gioventù e il giornale «Babel» - e Qoussai hanno seguito il feretro dei due assassini, definiti dalla stampa «eroi caduti da martiri liquidando Hussein Kamel». Raghd, figlia di Saddam Hussein e moghe del generale Hussein Kamel Hassan Al-Majid, aveva ricevuto assicurazioni dal fratello Udai che nulla sarebbe successo al marito al ritorno in Iraq dalla Giordania. La donna aveva telefonato alla madre un'ora prima di partire, ma le aveva risposto il fratello maggiore il quale le aveva garantito che potevano rientrare tutti e che sarebbero stati lasciati in pace. Questa telefonata ha avuto un ruolo determinante nella decisione del generale iracheno disertore e del suo seguito di tornare a Baghdad. Udai Hussein viene descritto dagh osservatori di cose irachene come un «sanguinario affetto da turbe psicopatiche tali da poter un giorno far addirittura rimpiangere il padre». - Non solo re Hussein, tutto il mondo arabo ed anche l'Occidente hanno condannato il sanguinoso regolamento di conti a Baghdad interrogandosi sui riflessi per il potere in Iraq dell'assassinio dei due generi del dittatore. [AdnKronos-Ansa] Saddam Hussein. Re Hussein di Giordania si è detto «disgustato» dal duplice assassinio dei generi del dittatore iracheno E il «delfino» Udai dato per moribondo appare in pubblico (ad un funerale) in buona salute