Clinton: Castro deve essere punito

Estero La replica cubana: «Quei velivoli stavano volando illegalmente sul nostro territorio» Clinton: Castro deve essere punito Dopo l'abbattimento degli aerei NEW YORK NOSTRO SERVIZIO «La nostra pazienza ha un limite. L'abbattimento di due aerei pirati serva da lezione a chi incoraggia e compie queste azioni, il cui scopo è di aumentare la tensione fra Cuba e gli Stati Uniti»: così ieri il ministero degli Esteri cubano ha ufficialmente ammesso, dopo che dal verificarsi del fattaccio erano passate 16 ore, di avere inviato un Mig ad abbattere i due piccoli Cessna appartenenti ai «Fratelli di salvataggio», una delle tante organizzazioni anticastriste che operano in Florida. Gli aerei erano tre, ma uno di essi, pilotato da José Basulto, il capo dell'organizzazione, è riuscito a sfuggire al Mig cubano e a ritornare a Miami. E' stato lui, sabato sera, a dare notizia di ciò che era accaduto. La loro, ha detto, era una «normale» operazione di perlustrazione delle acque attorno a Cuba, alla ricerca di eventuali fuggitivi aggrappati a qualche imbarcazione di fortuna. I tre aerei, sempre secondo il suo racconto, si trovavano al di fuori dello spazio aereo cubano, quando «tutto a un tratto è apparso il Mig e ho visto i miei compagni precipitare lasciando una scia di fumo». In pratica, è ciò che ha confermato il governo cubano, ma con una differenza: quella riferita allo spazio aereo. Secondo i cubani i tre Cessna erano abbondantemente dentro il cielo cuba- no, come conferma il fatto che le loro ricerche, ieri, stavano avvenendo fra le 5 e le 8 miglia da Playa Baracoa, una spiaggia a Ovest dell'Avana. A compierle, quelle ricerche, erano tre imbarcazioni e un aereo appartenenti alla Guardia Costiera americana, ma a loro il governo cubano aveva dato il «permesso» di entrare nelle proprie acque territoriali. Nessuna traccia, comunque, fino al pomeriggio di ieri, dei quattro piloti. I loro nomi sono Pablo Morales, Carlos Costa, Mario de la Pea e Armando Alejandre. Morales ha aderito all'organizzazione «Fratelli di salvataggio» dopo essere stato da essa recuperato in mare nel 1991, mentre su una barchetta con installata a prua una statua della Madonna stava andando alla deriva. Il permesso accordato alle imbarcazioni della Guardia Costiera di svolgere le ricerche nelle proprie acque territoriali sembra indicare la volontà di Cuba di non inasprire più di tanto questa ennesima «crisi» con gli Stati Uniti, ma ieri mattina alla Casa Bianca c'è stata una lunga riunione di tutti i personaggi a vario titolo coinvolti nella politica estera americana. A quella riunione, presieduta dal segretario di Stato Warren Christopher, hanno partecipato il segretario alla Difesa William Perry, il consigliere del Presidente per la sicurezza nazionale Anthony Lake, il capo di stato maggiore John Shalikashvili e ilcapo della Cia Paul Deuch. Mancava Clinton, in viaggio verso Washington dopo il suo giro elettorale in California, ma al suo arrivo era previsto che Christopher gli facesse un dettagliato resoconto. «Questa azione non rimarrà senza risposta», ha detto Christopher, aggiungendo che rambasciatrice aD'Onu Albreigh chiederà al Consiglio di sicurezza una «reazione internazionale» e che tutta una gamma di possibili ritorsioni viene presa in considerazione dal presidente Clinton. Sabato sera, appena appresa la notizia dell'abbattimento dei due aerei, Clinton aveva detto di condannare «nei termini più duri possibili» l'azione del Mig cubano ed aveva chiesto all'Avana delle «spiegazioni». Ora quelle spiegazioni sono arrivate. «I voli illegali sul nostro territorio - dice ancora il comunicato del ministero degli Esteri - sono stati innumerevoli e noi avevamo avvertito che non li avremmo ulteriormente tollerati». E quanto alla posizione dei tre aerei al momento dell'arrivo del Mig, anche gli americani sembrano propensi a credere (lo diceva ieri mattina un funzionario della Casa Bianca, prima che la riunione avesse luogo) che si trovassero nello spazio cubano. L'ultimo di quei voli, da quanto se ne sa, era avvenuto un mese e mezzo fa, il 9 gennaio, e i piloti di «Fratelli di salvataggio» si erano spinti fino a sorvolare L'Avana, dove avevano lanciato volantini anticastristi. Franco Pantarelii L'Avana concede alle navi americane di entrare nelle proprie acque per cercare gli eventuali superstiti I quattro piloti dispersi erano noti esponenti dell'organizzazione anticastrista «Fratelli di salvataggio» A sinistra Fidel Castro Sopra il presidente Clinton e Christopher e in alto il capo anticastrista Basulto (il secondo da destra) 51