LE STRADE INSANGUINATE di Fiamma Nirenstein

LE STRADE INSANGUINATE LE STRADE INSANGUINATE UGERUSALEMME NA tenaglia di dinamite e di odio: a questa realtà si è risvegliata dopo sette mesi di pace, ieri mattina presto, Israele. Niente è stato risparmiato. Né l'Israele di pietra grigia e mistica di Gerusalemme, né quella della strada piatta e strabordante di veicoli industriali che tocca il porto di Ashkelon e corre al Sud lungo la costa, verso Gaza. Come per un miraggio mistico, sembrava che l'assassinio del primo ministro Yitzhak Rabin avesse lavato via tutta la violenza; che i palestinesi si fossero avviati, dopo le elezioni, su una strada controversa ma concentrata sulla costruzione del futuro; che Arafat avesse il con¬ trollo anche delle forze più estreme dell'integralismo islamico; che Peres potesse contare su tre mesi di campagna elettorale alla testa di un movimento già vittorioso nella sua fede pacifista. Ma non è così. Gerusalemme: il luogo dell'attentato è il primo in cui si imbatte entrando qualsiasi visitatore. Cinque strade si incrociano laddove è saltato per aria l'autobus numero 18, uno degli autobus più popolari di Gerusalemme, diventato improvvisamente una bara per studenti e soldati fra i 16 e i 20 anni. Fiamma Nirenstein CONTINUA A PAG. 3 TERZA COLONNA

Persone citate: Arafat, Peres, Yitzhak Rabin

Luoghi citati: Gaza, Gerusalemme, Israele