Killer scatenati, Far West a Napoli

Mattina di terrore: i sicari fanno due vittime in un bar, poi assaltano una casa Mattina di terrore: i sicari fanno due vittime in un bar, poi assaltano una casa Killer scatenati, Far West a Napoli Dopo l'agguato mortale fuggono eferiscono due persone NAPOLI. I killer affiancano l'auto e dai finestrini spuntano i fucili a punta: si spara in strada, come in un film ambientato nella Chicago Anni Trenta. Uno dei bersagli viene centrato subito, l'altro uomo riesce a raggiungere un bar, dove i sicari l'in seguono e lo finiscono. Poi, mentre il negoziante trascina fuori quel corpo - per paura e per non avere guai - si sviluppa una sequenza di terrore. Gli assassini scappano e nella fuga puntano le armi contro un gruppo di operai, piombano in un villino alla ricerca di un'auto, assaltano la casa vicina-dove non esitano.a far fuoco ferendo due persone, padre e figlio, che non vogliono mollare la loro macchina a quegli ^otónfarmati. E alla fin e-,-con i-vestiti eMe-mani ancora spòrche di sangue, riescono a fuggire. Lunghi minuti di violenza, in un pezzo di città trasformato in scenario per le imprese di tre killer, ieri mattina a Napoli. A Marianella, quartiere alla periferia settentrionale, la brutale esecuzione di due pregiudicati ha avuto un terribile seguito che ha coinvolto cittadini inermi, lavoratori, una famiglia che se ne stava tranquilla a casa. Dei sicari, mandati ad uccidere per la guerra tra clan che si contendono briciole di potere, nessuna traccia. Dopo aver seminato il panico, si sono volatilizzati. Tutto comincia poco dopo le 12,30, in via San Rocco, che si snoda dalla collina di Capodimonte. A bordo di una «500» nera ci sono zio e nipote, Antonio e Raffaele Rusciano, 39 e 28 anni, considerati appartenenti ad una famiglia di rispetto. Sono loro gli obiettivi del commando che, con un «Fiorino», si affianca all'auto. Spuntano le canne dei fucili, partono gli spari. Antonio Rusciano muore all'istante, il nipote cerca scampo rifugiandosi in un bar. Ma i sicari lo inseguono e «firmano» l'omicidio con un colpo alla nuca. Il proprietario del negozio non vuole noie, non ha intenzione di ritrovarsi nella lista deijjtestimoni dell'agguato: trascina il corpo fuori e si rintana nel suo locale. > Adesso gli avvenimenti si susseguono a ritmo folle, sotto la spinta di tre uomini pronti a tutto. Il motivo non è ancora chiaro, ma gli assassini decidono di disfarsi subito del furgone usato per il duplice omicidio. Si dirigono in una cava non distante, spianano le armi sulla faccia degli operai, danno fuoco al «Fiorino» e si impossessano della vecchia «Sierra» usata dai lavoratori per spostarsi nel cantiere. La macchina, però, li abbandona: percorsi pochi metri, il motore si blocca. Quei tre ora hanno l'affanno, da un momento all'altro possono ritrovarsi di fronte la polizia. E allora, ecco la nuova mossa. Scavalcano il cancello e si infilano in una palazzina dove c'è solo un anziano pensionato. Se li vede spuntare davanti, ma lui la macchina non ce l'ha. La situazione per i tre killer si fa sempre più difficile. Non esitano ad arrampicarsi sul muro di cinta e a piombare in un villino confinante. In quella casa ci sono quattro componenti della famiglia Russo, gente che lavora la terra, un fazzoletto di campagna: il padre, Rosario Russo, 87 anni, il figlio Giovanni, 49 anni, ed i suoi due ragazzi di 20 e 18 anni. Gli assassini in fuga si ritrovano nel cortile dove è parcheggiata una «Ax».E-y!«ito che vogliono, ma al volante c'è l'anziano capo di casa: aiutato dal figlio, si oppone alla rapina, cerca di resistere innescando la j reazione rabbiosa di sicari che non hanno più ™ nulla perdere. Cominciano a sparare, ferendo alla pancia Rosario Russo e al collo il figlio. La macchina è nelle loro mani, bisogna soltanto sbloccare il cancello. Credono di avercela fatta, ma non hanno fatto i conti con la tenacia delle loro vittime. Nonostante la ferita, Giovanni balza con i due figli su un'altra auto e si mette ad inseguire gli assassini, costretti alla fine a lasciare la «Ax» e a dileguarsi a piedi. Per padre e figlio è necessario il ricovero: le loro condizioni sono gravi, ma se la caveranno. Mariella Cirillo

Persone citate: Antonio Rusciano, Marianella, Mariella Cirillo, Raffaele Rusciano, Rosario Russo

Luoghi citati: Capodimonte, Chicago, Napoli