IL POETA DEL «GELO» TOSCANO di Geno Pampaloni

IL POETA DEL «GELO» TOSCANO IL POETA DEL «GELO» TOSCANO OMANO mi voleva bene perché ero, come lui, di Colle Val d'Elsa, ed era stato alle elementari dove la mia zia Anna insegnava. Era, per così dire, un falso bugiardo; si vantava di avere letto migliaia di libri; e poi alla fine si scopriva che era vero. Aveva una grande ammirazione per mio nonno Zulimo, maniscalco («Famoso artigiano», come: ha fatto scrivere la figlia sulla tomba). Ricordava di avermi tenuto in braccio quando mia zia era a scuola. Era un grande scrittore; sobrio, sodo, for¬ matosi sui trecentisti toscani. La siccità e II gelo sono memorabili racconti. Meno bene, secondo me, la Vita di Pisto, cronaca dei socialisti di Colle. E meno bene anche II bottone di Stalingrado, un po' troppo politicizzato. Sarebbe bene che fosse ricordato di più, quale scrittore di buona razza, di lunga durata, estraneo all'effimero. Purtroppo la Toscana letteraria, dopo Pasolini e Arbasino, non va più di moda. Geno Pampaloni

Persone citate: Arbasino, Pasolini

Luoghi citati: Colle Val D'elsa, Stalingrado, Toscana