A Teramo «Maresciallo ripudio papà»

k Teramo k Teramo «Maresciallo ripudio papà» TERAMO. «Mio padre mi picchia, non mi vuole più bene, voglio vivere con un'altra famiglia. Aiutatemi. Fate presto, io sto al sesto piano di via...». Non è stato il Telefono Azzurro a ricevere le suppliche di un bimbo di 9 anni ma i carabinieri. Marco (il vero nome è un altro) ha imbucato due lettere nella cassetta della caserma di Roseto degli Abruzzi, e ha ottenuto quello che voleva: il tribunale dei minorenni lo ha tolto alla famiglia affidandolo prowisoriamentealla casa famiglia «Madre Ester» di Sceme di Pineto. Il contenuto di quelle lettere è top-secret anche per il legale dei genitori del bambino: i giudici hanno disposto la s e ere t azione degli atti. I genitori, il padre impiegato comunale di 44 anni, la madre casalinga, non si danno pace. Non credono che il loro figlio, «amato e coccolato», possa aver fatto una cosa del genere, n bambino è stato prelevato dal" la scuola a loro insaputa. La stessa sorte sarebbe toccata alla sorellina di un anno più grande, se la sua reazione disperata non avesse indotto gli assistenti sociali a desistere. Michela ha cominciato a piangere, a gridare che voleva rimanere con i suoi genitori, e solo dopo un'ora, quando chi doveva eseguire il provvedimento si era già allontanato, è riuscita a calmarsi. L'avvocato della famiglia Fabio .elommi, critica a viso aperto il provvedimento: «E' stato motivato con gravi maltrattamenti contro i due bambini, ma se la bimba è stata lasciata a casa ciò significa che in famiglia non c'è quel clima di guerra che si vorrebbe far intendere», (r. et.]

Persone citate: Madre Ester

Luoghi citati: Pineto, Roseto Degli Abruzzi, Teramo