«I luoghi santi ad Arafat»

Accordo segreto Accordo segreto «I luoghi santi adAraffat» TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO E' crollato il tradizionale tabù del partito laburista israeliano verso la costituzione di uno stato palestinese indipendente in Cisgiordania e a Gaza. H quotidiano israeliano Haaretz ha infatti rivelato ieri che per mesi il ministro laburista Yossi Beilin e il vice di Yasser Arafat, Abu Mazen, hanno intavolato un complesso negoziato segreto al termine del quale hanno tracciato a grandi linee le dimensioni e le prerogative del futuro stato palestinese. Gli incontri si sono svolti a Gerusalemme e in vari paesi europei, fra cui Svezia, Olanda e Gran Bretagna. Beilin ha incontrato di volta in volta anche i palestinesi Nabil Shaat, Faisal Hussein e Abu Ala, ma non si è affrettato a riferire il contenuto dei colloqui ai colleghi di governi: nemmeno a Shimon Peres. Il documento - completato tre giorni prima dell'assassinio di Yitzhak Rabin ha lasciato scettici (ma non ostili) sia Arafat sia Peres. «Esso - ha previsto Beilin - consentirà tuttavia di marciare più speditamente quando inizieranno i negoziati ufficiali sullo status definitivo dei Territobi». Le dimensioni del futuro stato: Abu Mazen e Beilin prevedono scambi di territori fra Israele (che si annetterebbe alcune enclavi densamente popolate da coloni come Ariel, in Samaria, Maaleh Edumim e Gush Etzion, presso Gerusalemme) mentre i palestinesi riceverebbero in cambio un corridoio exterritoriale fra Gaza e la Cisgiordania. Israele manterrebbe una presenza militare nella valle del Giordano che però, dall'anno 2007 in poi passerebbe totalmente sotto | controllo palestinese. Gerusalemme: è.forse la questione più spinosa e ancora l'accordo di massima è molto vago. Secondo Haaretz un «municipio-superiore» includerebbe anche una zona palestinese autonoma (Al Quds) nei quartieri di Abu Dis e AlAzarye. La Spianata delle moschee, definita «ex-territoriale», Yitzhak Rabin sarebbe controllata dai palestinesi che amministrerebbero anche il Santo Sepolcro. Smilitarizzazione: lo stato palestinese - hanno convenuto Beilin e Abu Mazen - non potrà disporre di un esercito vero e proprio, ma solo di una forza di ordine interno. Le due parti hanno discusso anche la possibilità che coloni ebrei restino nel futuro stato palestinese e che Israele indennizzi i profughi palestinesi. Di fronte a questa bozza Peres, scrive il giornale, si è limitato ad auspicare che venga meglio sottolineato il legame fra i Territori e il regno hashemita di Giordania, ad obiettare che la soluzione per la valle del Giordano è insoddisfacente e che la questione di Gerusalemme deve essere ulteriormente approfondita. «I palestinesi - gli ha spiegato Beilin - nelle conversazioni private sono più pragmatici che non nelle dichiarazioni pubbliche e comprendono che Gerusalemme non può essere divisa». Ahmed Tibi, un consigliere di Arafat, gli ha subito ricordato che «non è ancora nato il leader palestinese che sia disposto a consentire ai coloni di restare nei Territori». Le rivelazioni di Haaretz hanno colto il Likud-Zomet in contropiede mentre - all'avvio della campagna elettorale - già accusava Peres di voler spartire Gerusalemme con Yasser Arafat: le attività di Beilin forniscono nuove (ed emotive) munizioni per l'opposizione di destra che - pur non raggiungendo ancora i laburisti - registra un lieve aumento nella sua popolarietà. Per Peres è un motivo in più di guardarsi alle spalle: nei giorni scorsi ha rivelato che «sono migliaia» gli israeliani di destra decisi a colpire ministri laburisti. I AldoSaquis Yitzhak Rabin