Chirac abolisce la naja e taglia l'esercito

Chirac abolisce la naja e taglia Fesercito Annuncio del Presidente in tv: addio al servizio militare obbligatorio e ai missili a corto raggio Chirac abolisce la naja e taglia Fesercito Nelle caserme francesi resteranno350 mila militari prof essionisti IL CASO IL TRAMONTO ORANDEUR CPARIGI AMBIA il mondo, cambiano i conflitti ed anche un santuario che pareva intoccabile, l'esercito francese, avrà un nuovo volto, senza più «naja». Jacques Chirac ha annunciato ieri sera in diretta tv la fine dell'era del servizio di leva, varando il progetto di un esercito professionale, più snello ma più efficace, in grado di spostare in tempi brevi i suoi effettivi e le sue basi laddove si profili un pericolo per la nazione. Allo stesso tempo, garantendo che la Francia - sul piano nucleare - «ha ora tutti i mezzi che consentono di assicurare la propria sicurezza ed affidabilità per 50 anni», Chirac ha annunciato la chiusura di siti strategici per la produzione di materiale utilizzato dalla Francia a fini nucleari e militari e lo smantellamento dei missili «Hades» a corto raggio, tradizionalmente visti in funzione antitedesca. «Il nostro apparato di difesa - ha detto Chirac - è del tutto inadeguato e non può adempiere realmente ed efficacemente a quelle che devono essere le sue missioni. Ciò che voglio oggi è una difesa allo stesso tempo più efficace e più moderna, oltre che meno costosa. Ed è possibile». U progetto sarà realizzato in sei anni e, da un punto di vista operati¬ vo, la Francia «sarà in grado di proiettare tra i 50 mila e i 60 mila uomini all'esterno». E' un obiettivo ambizioso, se si pensa che «in occasione della guerra del Golfo abbiamo avuto difficoltà ad inviare 10 mila uomini». Chirac ha varato una riforma che «condurrà la Francia ad avere entro sei anni un esercito profes¬ sionale, di 350 mila uomini», rispetto ai 500 mila attuali. Il numero dei reggimenti, attualmente di 124 sarà ridotto a 83 o 85, ma saranno mantenuti i grandi programmi come l'aereo «RafaIe», i quattro sottomarini nucleari, il carro Ledere e i programmi di equipaggiamento militare franco-tedeschi come gli elicotte¬ ri «Tigre» e NH90. Non sarà adornamente toccato dalla riforma né reurocorpo né i programmi franco-tedeschi: «Ho già parlato di questo con il cancelliere tedesco Helmut Kohl», ha assicurato Chirac. Il Presidente ha sottolineato che un cambiamento così radicale sarà ovviamente oggetto di «un grande dibattito nazionale» ma ha escluso l'ipotesi di un referendum, che qualcuno aveva avanzato negli ultimi giorni, perché su tutto ciò che riguarda la difesa non è consentito - a termini di Costituzione - il ricorso alla consultazione popolare. Ai militari di leva, Chirac ha dato il benservito a partire dal 2001: «Non abbiamo più bisogno di giovani di leva, tra sei anni non ce ne saranno più», ma si è personalmente impegnato affinché non ci sia alcuna smobilitazione dei militari di carriera e soprattutto affinché le regioni interessate alla soppressione di caserme e reggimen¬ ti «non siano penalizzate». Difesa mobile, snella ed efficace, quindi, sul modello di quella britannica, ha detto Chirac, ma anche meno costosa: «L'esercito professionale che creeremo - ha spiegato il Presidente - costerà la stessa cifra di oggi per quanto riguarderà il funzionamento, ma il 15 per cento in meno per l'equipaggiamento». La riforma si accompagnerà a grandi ristrutturazioni dell'industria militare, che daranno vita «in un primo tempo ad un'industria per la difesa fra le migliori del mondo», industria che «in seguito sarà aperta» anche ai partner europei. Anche per questo processo saranno necessari cinque o sei anni. «L'industria francese era troppo spezzettata - ha aggiunto il Presidente non c'era un polo abbastanza forte», così il «bisogno di raggrupparsi» per far fronte alle sfide mondiali del settore, in particolare quella americana, spiega la decisione annunciata merco¬ ledì della fusione dei due giganti militari, la Dassault, privata, e la Aérospatiale, pubblica. Inoltre, la privatizzazione del gruppo Thomson sarà «globale» e consentirà «la creazione di un polo elettronico molto grande». Il Presidente aveva promesso ai francesi già in campagna elettorale la grande ristrutturazione della difesa, ormai divenuta improrogabile di fronte «alle esigenze dei nostri tempi». «Faremo una grande consultazione, soprattutto con i giovani», ha garantito Chirac, accennando anche ad un «servizio volontario civile aperto a ragazzi e ragazze». Se qualcuno rimarrà senza lavoro, o senza stellette, niente paura, la grande riforma ha pensato anche a loro. E poi «sono persuaso», ha concluso Chirac, che il mondo sia «alla vigilia di una grande ripresa della crescita economica». Tullio Giannotti ESERCITO (44,7%) t 268.572 marina (11,6%) ■ 69.878 AV!AZIQNE(15,6%) 93.552 ChiracGENDARMERIA (15,6%) SERVIZI COMUNI (12,5%) L'ARMATA PROFESSIONALE DEL 2000 LDIMSS? aviazione nym WMH — r ~ " ~—~- ;■■ ———: ——: '—r--.: GENDARMERIA 94.00f§ SERVIZI COMUNi 68.000 dlMALBt^Jp1 408.000 Nelle cas

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