I primi «complimenti» dal leader dell'Ulivo di Fabio Martini

tì§ I primi «complimenti» dal leader dell'Ulivo IL PALAZZO SI MOBILITA JEA ROMA ^jni telefonilo di Antonio |" APQ&Di Pietro la prima telefonata di «complimenti» è arrivata da Romano Prodi. Erano le 21,50: due minuti prima l'Agenzia Italia aveva lanciato il primo flash sulla decisione del gup di Brescia e il leader dell'Ulivo, con quella telefonata, sia pur breve, ha voluto lanciare un messaggio all'ex idolo di Mani Pulite. Ma quando il dispaccio di agenzia è comparso sulle telescriventi tutti i palazzi della politica romana erano chiusi e dunque la notizia-bomba è arrivata ai leader nei modi più diversi. Massimo D'Alema era al Teatro dell'Opera di Roma per l'anteprima della «Turandot»: il segretario del pds è stato informato dagli uomini della scorta e D'Alema, sempre contenuto nelle reazioni emotive, non è riuscito a mascherare la sua soddisfazione. E quanto a Lamberto Dini, la decisione di rinviare a domani l'annucio sul suo ingresso in politica, oltreché alla sua grande incertezza, era legata anche all'attesa per quanto sarebbe accaduto a Brescia. E quanto a Gianfranco Fini, un altro leader che potrebbe sperare di arruolare Di Pietro, era a Madonna di Campiglio ed è stato informato a tarda sera. In compenso era euforico Mirko Trémaglia, tra i politici quello che ha il rapporto migliore con Di Pietro: «Evviva! Sono alle stelle!»: queste sono le prime parole pronunciate da Tremaglia alle undici di sera nella sua casa romana appena appresa la notizia. E poi: «E' una grande notizia, alla faccia di Graxi, alla faccia di Salomone, alla faccia di Ferrara e soci. Ora per Di Pietro si apre la stagione della politica attiva, deve scendere in campo e non lo farà certo a fianco della sinistra». Già, ma se fosse Dini ad «agganciarlo»? «Dini - sostiene Tremaglia - sa- rebbe un'altra cosa, ma certo se Dini si allea con Bertinotti, è chiaro che Di Pietro non va con Dini...». Molto più cauto il primo commento a caldo di Pietro Polena, del pds: «Personalmente me lo aspettavo. Salomone ha fatto il suo dovere, semmai la decisione del gup chiama in causa alcuni ambienti politici ed economici che hanno opera- to contro Di Pietro. Per noi non esistevano ostacoli al suo ingresso in politica prima, tanto meno ce ne sono ora, visto che Di Pietro si sentirà rasserenato. Ma spetta a lui decidere». E cosi, sin dai primi commenti a caldo è chiaro che la decisione del gip di Brescia riapre completamente i giochi sul Di Pietro politico. Sull ex giudice di Mani pulite hanno messo gli occhi tutti, ma in pole position* appare il «partito del Presidente» che Dini tanto vagheggia e che potrebbe arricchirsi di una motivazione in più, di un personaggio che, se decidesse di entrare in campo, sarebbe in grado di modificare i rapporti di forza. E quanto al Polo, le possibilità di recuperare Di Pietro sono legate alle decisioni di Berlusconi. Tra lui e l'ex idolo di Mani Pulite c'è una incompatibilità riconosciuta e - come suggerisce l'euforico Tremaglia di ieri sera - soltanto una decisione clamorosa del Cavaliere e l'individuazione di un nuovo leader del Polo potrebbero aiutare un «reclutamento» in extremis di Di Pietro. Ma l'unica reazione ufficiale del Polo è molto, molto cauta. Dice Ignazio La Russa dell'esecutivo di An: «Sono lieto per la decisione e pur tuttavia è solo di Di Pietro la decisione se entrare o meno in politica: se lo facesse, saremmo in grado di discutere con lui, farma restando la leadership di Berlusconi». Fabio Martini Tremaglia: «Ora deve scendere in campo e non lo farà certo a fianco della sinistra»

Luoghi citati: Brescia, Campiglio, Ferrara, Roma