Uccide la compagna a coltellate di Fabio Albanese

Uccide Sa compagna a coltellate Uccide Sa compagna a coltellate Psicolabile, gli era stato rifiutato il ricovero CATANIA, Ha ucciso la convivente e ha poi tentato di suicidarsi. L'ennesima tragedia ha per protagonista uno psicolabile di 45 anni, Domenico Barbera, che ieri mattina ha squarciato con un grande pugnale il petto di Annamaria Allegra, 39 anni, poliomielitica, con la quale conviveva da alcuni anni. E' accaduto in via Enna, nel piccolo appartamento di due stanze dove la coppia si era trasferita un anno fa. Proprio il giorno prima Barbera si era presentato in ospedale per chiedere di essere ricoverato. Lo faceva sempre quando capiva che la sua situazione mentale peggiorava. Ma i medici del «Cannizzaro» lo avevano rispedito a casa: niente posti-letto. Gli avevano consigliato di andare in un altro ospedale di Catania, il «Garibaldi», oppure nel centro di igiene mentale di Paterno. «Al Garibaldi non vado perché mi trattano male - aveva confidato ai parenti - e Paterno è troppo lontano perché Annamaria possa accudirmi». Così Domenico, «Nico» per gli amici, aveva dovuto spostare la data di quel ricovero. Alcuni testimoni dicono che ieri mattina alle 8 si è presentato al vicino bar dove spesso andava: «Era molto scosso - ha raccontato uno dei baristi - ha chiesto un caffé ed è andato via quasi di corsa». Poi il buio fino alle 9,30, quando la madre e la zia di Annamaria si sono recate in casa della coppia, allarmate perché nessuno rispondeva al telefono. Quando è arrivata la prima «volante» della polizia, Barbera era sdraiato sul letto, il ventre aperto da una coltellata, a coprire il cadavere della sua compagna. E' stato portato in ospedale, dove i medici dicono che non è in pericolo di vita. Per lei invece non c'era più nulla da fare. Adesso le indagini mirano a capire cosa abbia scatenato la follia omicida di Barbera, unito ad Annamaria da un profondo affetto e da interessi comuni, come quello per la pittura. Si scava nel passato dell'uomo, che aveva subito xm forte choc molti anni fa, quando uno dei suoi cinque fratelli si era tolto la vita impiccandosi. «Nessuno però poteva pensare mai ad una simile tragedia - diceva ieri il fratello della donna, Giovanni Allegra -; Nico. è sempre stato un uomo mite, dolce, che aveva nei confronti di mia sorella un atteggiamento protettivo, forse per i disturbi fisici di cui lei soffriva». Nico viveva con le sue ossessioni, ma anche con l'affetto della gente del quartiere. Raccontano che temeva di essere ucciso dalla mafia perché, diceva, una decina di anni fa aveva incontrato il boss Nitto Santapaola, allora latitante, che lo aveva riconosciuto. Negli ultimi tempi era ossessionato dal fatto che si stesse preparando un colpo di Stato. Nico e Annamaria vivevano con una pensione di invalidità che la donna aveva ottenuto qualche anno fa. Lui, infatti, a causa dei suoi disturbi psichici aveva dovuto lasciare anche il lavoro. Fabio Albanese Aosta: maxisequestro di anabolizzanti. Il blitz nato dalla denuncia di una madre Catania: l'uomo ha poi tentato il suicidio. L'ospedale: «Non avevamo posto»

Persone citate: Annamaria Allegra, Barbera, Cannizzaro, Domenico Barbera, Giovanni Allegra, Nitto Santapaola

Luoghi citati: Aosta, Catania, Paterno