UN IDENTIKIT PER 3 DELITTI
IL CASO IL CASO UN IDENTIKIT PER 3 DELITTI al giudice Anghileri nei confronti di Fiorenzo Alfano che noi riteniamo sia il responsabile dell'omicidio di Marisa Fontanella - ha detto il tenente colonnello Ventura -. Già il giorno dopo il delitto Alfano era il maggior indiziato. Poi, seguendo un teorema, abbiamo messo assieme una serie di tasselli, l'ultimo dei quali è rappresentato da alcuni risultati cui sono pervenuti i nostri colleghi del Centro investigativo scientifico di Parma. Mi riferisco ad alcune impronte digitali, dall'esito positivo, sulle quali però non posso essere molto preciso perché è compito del magistrato chiarire queste circostanze». Circostanze che, però, ieri sera nessun magistrato è stato in grado di approfondire in quanto Fiorenzo Alfano, nell'ufficio del gip, è rimasto a lungo, interrogato dà Anghileri, presente il pm Nessi e il difenso- re Ernesto Tedesco. E quando, attorno alle 20,30, l'interrogatorio è terminato, i magistrati hanno scelto la linea del silenzio. Si sa invece che davanti ai giudici Alfano ha negato con forza: «Non l'ho uccisa io. E' vero, sono andato in quell'alloggio dove avete trovato le mie impronte, ma è stato due giorni prima del delitto». Poco prima dell'arrivo del marito, in tribunale era giunta anche la moglie del presunto omicida, Francesca Montalto. Nei confronti della donna non sono stati presi provvedimenti. «Non è neppure indagata», si affrettano a precisare gli inquirenti, anche se sembra che la donna, nei giorni successivi al delitto, abbia avuto un ruolo molto preciso. E' lei che ha gettato in alcuni tombini di Como i preziosi che in due occasioni erano stati rubati nella casa di Marisa. E quello dei furti sembra essere il filo conduttore che ha portato all'arresto di Fiorenzo Alfano. Nella casa dei genitori della giovane commessa (posta al primo piano della casa di ringhiera, mentre al secondo c'è un alloggio di Fiorenzo Alfano), in un'occasione erano stati rubati anche gli slip di Marisa. Questo spiega il movente passionale? Sembra che Fiorenzo Alfano, nella cui abitazione gli inquirenti hanno sequestrato parecchio materiale pornografico, per Marisa nutrisse una passione morbosa. «Fra i due, comunque, non ci sono mai stati rapporti: Marisa era una brava ragazza e purtroppo sul suo conto sono state scritte cose non vere», dicono gli inquirenti. Cosa può essere accaduto, dunque, mercoledì mattina di due settimane fa? Marisa probabilmente si era accorta delle pesanti attenzioni da parte del parente. E quasi certamente era venuta a conoscenza che poteva essere l'autore dei furti. Mercoledì mattina, dunque, Fiorenzo Alfano, secondo la ricostruzione dei carabinieri, ha aspettato Marisa, nascosto dietro la porta dell'alloggetto disabitato. Poi l'ha affrontata. Fra i due certamente c'è stata una discussione. Marisa stava per allontanarsi quando l'omicida l'ha colpita al collo. Chi poteva avere ucciso la giovane commessa? Una persona che conosceva la ragazza, le abitudini, la casa e, soprattutto, l'alloggetto disabitato; qualcuno che poteva entrare o uscire senza destare sospetti. E quella tragica mattina, nessuno, come hanno testimoniato due ragazzi e un uomo, è entrato o uscito dal cortile di piazza Carcano 4. Marco Marcili A sinistra, la coppia uccisa a Merano A destra, l'identikit del killer
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