E fugge sul bus

E fugge sul bus E fugge sul bus Quando l'ex giudice perde la pazienza Non è la prima volta che l'ex pm «fugge» a giornalisti, fotografi e, più in generale, all'abbraccio della gente. SETTEMBRE '94. All'ospedale di Vasto muore sua madre. Un cancello che si apre in ritardo, davanti alla sua auto, crea la ressa di giornalisti a fotografi attorno ai finestrini. Lui non ci pensa due volte, scende e tenta di strappare la macchina fotografica ad un fotografo del Centro. Lui scivola e cade: «Sto solo facendo il mio lavoro». DICEMBRE. Festa, a Curno, per il matrimonio del giudice con Susanna Mazzoleni. Di Pietro scende dal villino come una furia quando nota i giornalisti appostati davanti al cencallo. Volano urla, schiaffi, qualche testata. Un cronista dell'Ansa è ferito. «Mi state rovinando la vita, ho la pressione a 210», urla il pubblico ministero di Mani pulite. GIUGNO '95. Deve tenere una lezione alla Profingest, la scuola per manager fondata a Bologna da Andreatta e Prodi. Ma la presenza di una giornalista e di Gualche fotografo all'esterno ell'istituto scatena la sua rabbia all'arrivo: occhiata gelida alla giornalista e rapido dietrofront. E salta la lezione, nonostante i tentativi del direttore della scuola, che rincorre, a piedi, la sua auto. AGOSTO. L'ex pm, così dice, è costretto a fuggire all'estero per evitare le resse ad ogni suo movimento. Così va in vacanza in America con la famiglia, e a New York è riconosciuto e inseguito da un fotografo italiano, che lo immortala in pantaloncini corti. Anche lì rincorsa e aggressione. MILANO

Persone citate: Andreatta, Di Pietro, Prodi, Susanna Mazzoleni

Luoghi citati: America, Bologna, Curno, Milano, New York