SE VUOLE IL MILAN PUÒ SCHIERARE I SUOI 6 STRANIERI

Il caso Bosman non disarma il Brescia che ha vinto il «Viareggio» SE VUOLE, IL MILAN PUÒ' SCHIERARE I SUOI 6 Il calcio resta senza tetti. L'Uefa si arrende alle volontà dell'Unione Europea. La norma dei 3 + 2 (utilizzo di 3 stranieri più 2 assimilati) in campionato e in Coppa si è trasformata in «libertà assoluta sui comunitari + 2 extracomunitari». Restano i così detti patti all'interno delle Federazioni. Parole... Se un club volesse infatti schierare 11 comunitari lo potrebbe senza incorrere in sanzioni. E tale apertura è estensibile alle Coppe. In Italia esistono casi in cui un club di A potrebbe, da domenica, mandare in campo l'intero organico «straniero». Il Milan presenterebbe Rossi, Panucci, Costacurta, Baresi, Maldini, Vieira (comunitario), Desailly (c), Boban (extracomunitario), Savicevic (e), Weah (c), Futre (c). Il Bari si avvicina al club rossonero perché la sua rosa contempla 3 comunitari, Abel Xavier, Ingesson e Andersson, più 2 extra, Gerson e Guerrero (E). L'Inter domenica potrebbe affrontare l'Atalanta con Pagliuca, Bergomi, Festa, Paganin, R. Carlos (E), Caio (C), Zanetti (E), Ince (C), Fresi, Carbone, Branca e Ganz. In analoga situazione si trovano il Toro con 2 comunitari (Pelé e Angioma) e due extra ( Karic e Simo), il Padova con Kreek e Van Utrecht più Vlaovic e Lalas, mentre l'Udinese dispone di Helveg e Bierhoff più Shalimov e Kozminski. Singolare condizione nella Roma con 4 fumé importate, Aldair, Fonseca, Thern e Balbo, ma ques'ultimo è considerato, come Sensini nel Parma, italiano a tutti gli effetti. Ir. e]

Luoghi citati: Italia, Utrecht