L'idolo in camicia stazionata

L'idolo in camicia stazionata L'idolo in camicia stazionata Il Boss: «Da noi nessun evento è seguito come questo Festival» SANREMO. Il fantasma di Tom Joad è calato sul Festival e per qualche minuto la kermesse si è trasformata in un'altra cosa. Brace Springsteen, con la canzone «The Ghost of Tom Joad», ha compiuto il miracolo. Ha zittito quelli che hanno definito la manifestazione un banale contenitore di canzonette e ha spento sul nascere le chiacchiere di chi biasimava la presenza di ospiti stranieri. Il Boss, l'artista che più di ogni altro riesce a mettere insieme impegno, buona musica e talento, si è esibito sul palco del Teatro Ariston suscitando grandi emozioni. Atterrato alle 16,30 all'aeroporto di Nizza proveniente da Dusseldorf e accompagnato dal manager John Landau e dal capo della Sony Europe Bob Summer, l'uomo del giorno.ha provato a porte chiuse ed è corso via per una riunione/cena con i boss della Sony Italia e con Franco Mamone che organizzerà l'imminente tour italiano. L'idolo di milioni di fans aveva pantaloni da muratore, una camicia stazzonata e un'aria serena. Al termine della prova ha detto: «Se va bene a tutti, va bene anche a me». In camerino è stato raggiunto e salutato da Luca Barbarossa. A cena, pasta al pomodoro e verdura: «Niente hamburger e patatine. Quando sono in Italia voglio mangiare italiano». Sul tour si è saputo che le date sono passate da due a tre. Dovrebbero svolgersi a Milano, Roma e in un'altra grande città del Nord, forse Torino. In maggio, grande evento: concerto all'Arena di Verona. Nella breve visita in riviera il rocker ha espresso commenti sull'appuntamento che catalizza milioni di italiani. «Ci sono trasmissioni tv seguitissime anche negli States, ma nessun evento musicale è vissuto co- me questo». Sul fatto che la sua presenza alzi il livello culturale del Festival ha detto: «Non ho questo potere. Sono qui a far ascoltare un mio pezzo da un disco al quale tengo molto». Ogni spostamento di una star come Springsteen è seguito da un entourage discreto e quasi invisibile, ma che non lascia nulla al caso. Dopo la veloce apparizione all'Ariston (la canzone dura 4'e 23") tutto il gruppo si è imbarcato su un volo per Parigi poiché stasera si esibirà allo Zenith. Dopo i Blur e Pat Metheny è stata Cher l'altra grande ospite della serata. Quando le si è chiesto di spiegare che cosa preferisca fra cinema, musica e la televisione che la vede pubblicizzare lacche per capelli su un network americano, ha detto: «Mi piace fare cose diverse e sempre nuove. Anche le televendite, perché no? Per ora mi diverto e fino a quando riuscirò a lavorare con grossi autori e produttori come quelli che hanno firmato le canzoni del nuovo disco, non abbandonerò il music business». Questa donna che non vuole saperne di invecchiare fino ad ora ha dimostrato di avere ragione mostrando un fisico ricostruito a suon di dollari e una verve da far invidia alle teenagers. Luca Dondon! «Ma il mio carattere lo devo soltanto a Boncompagni» Qui accanto Pat Metheny è stato molto applaudito Nella foto grande a sinistra un'immagine di Ambra lanciatissima a Sanremo Cher, l'altra grande ospite straniera della serata