Gramsci? Cercate al Cremlino

Vacca risponde alla Rossanda Vacca risponde alla Rossanda Gramsci? Cercate al Cremlino SI', esistono documenti, ancora da rintracciare, che possono diradare le ombre che si allungano I sulla carcerazione di Antonio Gramsci, sui suoi contrasti col pei, sul rapporto con Palmiro Togliatti, sul silenzio degli ultimi anni. Lo scrive lo storico Giuseppe Vacca, direttore dell'Istituto Gramsci, fondazione di proprietà del pds, in un vasto articolo, un'intera pagina, sull'Unità di ieri, in cui risponde agli interrogativi e ai dubbi sollevati da Rossana Rossanda sul Manifesto di venerdì. Di tali interrogativi e dubbi avevamo dato notizia, sulla Stampa di sabato, chiedendo se esistano lettere gramsciane e altre carte, da cui risulti che il fondatore del pei fu vittima di una macchinazione del gruppo dirigente. Nel suo articolo «La verità su Gramsci» Vacca ricostruisce puntigliosamente le pubblicazioni di carte gramsciane, dopo le Lettere e i Quaderni, soffermandosi in particolare su due volumi degli Editori Riuniti: Antigone e il prigioniero, a cura di Aldo Natoli (1990), che contiene in appendice 33 lettere di Tatiana a Gramsci e anche lettere di Tatiana a Sraffa, e Lettere a Tania per Gramsci, a cura di Valentino Gerratana (1991), con numerosi inediti, tra cui le relazioni di Tatiana al Centro estero del pei. Inoltre ricorda le Lettere ai familiari, edite con la collaborazione di Giuhano Gramsci, figlio del pensatore, e il proprio saggio Ibgliatti sconosciuto, diffuso con l'Unità due anni fa. «La volontà di fare chiarezza su tutti gli aspetti della vicenda gramsciana - scrive Vacca - è parte dell'impegno storiografico che dall'inizio degli Anni Novan- Giuseppe Vacca ta la Fondazione ha dedicato alla ricostruzione della storia del movimento comunista tra le due guerre». Un punto chiave sono le ricerche avviate dall'Istituto Gramsci sui materiali acquisiti dal Comintern: studi sui 279 documenti del cosiddetto «Regesto Gramsci», inediti togliattiani fra le due guerre studiati da Aldo Agosti, l'autore del Togliatti della Utet, indagini sui rapporti tra pei e pcus nel secondo dopoguerra, che saranno pubblicate negli Annali della Fondazione. Ma questo non è tutto. In coda all'articolo, ecco le novità: innanzi tutto, dili chiara Vacca, dal 1§ Comintern ci soli no giunte solo le | carte del fondo | Pcd'I, ma non I quelle giacenti § in altri fondi, an- II che se potrebbe|§ ro interessare le || vicende dei co- ;^^| munisti italiani (sebbene non pensi che vi sia™ no «documenti nascosti»). In se- condo luogo, «sarebbero di estremo interesse - prosegue Vacca - i dossier riguardanti Gramsci, la famiglia Schucht, Togliatti e altri dirigenti italiani che certamente furono elaborati dalla polizia politica staliniana e che dovrebbero essere tuttora custoditi negli archivi del Cremlino o in altri archivi russi non aperti al pubblico». Che cosa potremmo scoprire dai rapporti della polizia politica? «Verificare definitivamente le letture che in questi anni si sono date della "linea d'ombra" che attraversò i rapporti fra il dirigente in carcere, il partito e il Cornintern». Nel 1992, dichiara Vacca, ho chiesto a Eltsin di consultare quei dossier, «ma l'autorizzazione non venne concessa». Probabilmente non mancherà il lavoro ai futuri storici del pei. Alberto Papuzzi li 1§ li | | I § II |§ || ;^^| ™ Giuseppe Vacca