Blitz a Foggia di Anna Langone

Blitz q Foggia Blitz q Foggia In manette 5 insospettabili FOGGIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Da facoltoso costruttore a muratore, costretto ad ammazzarsi di fatica per vivere: così si è ridotto Matteo Troiano, 50 anni, un ex imprenditore edile di Manfredonia, finito nella morsa dell'usura. L'uomo è rimasto nella morsa dei «cravattari» per più di dieci anni fino a quando, nel novembre '94, dopo aver pagato un rniliardo, ha denunciato tutto alla polizia. Così sono finiti in manette cinque «quasi» insospettabili (due hanno precedenti penali), mentre altri 4, tutti commercianti, sono indagati a piede libero. Gli arrestati sono Donato Antonio Cafazzo, 46 anni, già vice direttore della filiale di Ascoli Satriano del Banco di Napoli e figlio dell'ex procuratore della Repubblica di Foggia, Pietro Cafazzo; Guido Botticelli, 55 anni, uno dei più noti commercianti di elettrodomestici della provincia di Foggia; Giuseppe Pontone, 49 anni, ex funzionario di banca e proprietario di alcuni esercizi commerciali e immobiliari; Antonio Anzivino, 55 anni, che ieri mattina risultava irreperibile, si è poi costituito al commissariato di polizia di Trani. Anzivino e il pregiudicato Bruno Caracciolo, 54 anni, cui l'ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in carcere, dov'era detenuto per altri reati, sono vecchie conoscenze della polizia; Anzivino, in particolare, ha precedenti per truffa ed usura. Ma vediamo come si arriva a stringere il cerchio attorno al quintetto, nell'operazione chiamata Assist, con un termine bancario che indica il prestito. Tutto comincia un anno dopo il terremoto dell'Irpinia. Neil'81 Matteo Troiano decide di lavorare nel Foggiano, a Panni, e conosce per caso Cafazzo, appena licenziato dalla banca per una storia di prestiti sospetti. Cafazzo, vantando conoscenze e amicizie influenti, si adopera per fare avere all'imprenditore l'appalto dei lavori di costruzione di alcune case danneggiate dal terremoto, promettendogli agevolazioni anche per ottenere dei crediti bancari. I finanziamenti, sia quelli pubbbci che delle banche, tardano però ad arrivare e Troiano, dovendo mantenere gli impegni presi, accetta denaro a usura. Da chi? In questo momento entra in scena Anzivino: chiede, per la restituzione dei prestiti, interessi sempre più esosi. Per far fronte alle richieste Troiano, minacciato di continuo da Caracciolo, si indebita ulteriore'- * e, nell'affare, entrano anche gli altri due arrestati, Pontone e Botticelli. II sistema è quello di garantire i crediti dati all'imprenditore con effetti bancari, con linee di credito presso banche «amiche» e ipoteche sui beni di Troiano e della sua famiglia. Il poveretto, non sapendo più come fronteggiare i debiti, con interessi passati dal 15% al mese al 200% nell'ultimo anno, finisce per pagare i suoi creditori anche con un appartamento. Troiano però non era il solo usurato nel piccolo paese di Panni: anche il parroco, a cui il fratello residente all'estero aveva dato da amrninistrare degli immobili, si era dovuto disfare di quasi tutte le proprietà, per pagare gli interessi usurai. Per assicurarsi il silenzio lo avevano picchiato, ma lui li ha denunciati lo stesso. Anna Langone

Luoghi citati: Ascoli Satriano, Foggia, Manfredonia, Napoli, Trani