« Il nemico sono le banche

« « Il nemico sono le banche Tognazzi: non conoscono la pietà PERSONAGGIO LA DENUNCIA ®IL REGISTA ■MILANO liberisti, i sostenitori del libero mercato, forse non si rendono conto delle sofferenze che starino passando le aziende italiane in questo momento di crisi. Questo è solo il libero mercato della malavita». Punta il dito Ricky Tognazzi, che ha da poco firmato la regia di «Vite strozzate», il film sull'usura, ora in concorso a Berlino. E continua: «Le banche sono i veri nemici dei piccoli imprenditori. Sappiamo il loro ruolo nello strozzinaggio: non guardano in faccia nessuno, non si preoccupano di sapere che provenienza abbia il denaro». Che idea si è fatto dell'usura girando il film? «E come una bomba al neutrone: uccide le persone ma salva i palazzi. A Roma, dove il fenomeno è molto diffuso, gli strozzini si sono impossessati dei negozi delle loro vittime. Gli ex proprietari li hanno assunti come commessi. All'apparenza, nel negozio non è cambiato nulla, in realtà è cambiata la proprietà che adesso è della criminalità organizzata». Ma è vero che lei, durante le riprese, è stato minacciato dai cravattarì? «Eravamo a Velletri, nella casa di mio padre, per girare alcune scene. Sono arrivati e ci hanno chiesto: "E' vero che state facendo un film su di noi?". Volevano solo informarsi su che cosa avremmo raccontato e di come lo avremmo fatto. Ma la loro, credo, era pura curiosità». Che cosa bisognerebbe fare per cambiare realmente le cose? «Prima di tutto occorre che la legge venga approvata. Finora sul fronte dell'usura in Italia si è fatto poco. C'è una lobby finanziaria, trasversale ai partiti, che è poi quella che comanda davvero, che non ha interesse a porre dei freni». Ora però il problema è esploso con inaudita violenza: suicidi, vittime violentate dagli usurai, le allarmanti statistiche dell'Istat... «Il giudice Taurisano mi ha raccontato già due anni fa, durante la preparazione del film "La scorta", che l'usura, sempre esistita in Italia, stava diventando un pericoloso strumento in mano alla criminalità. Oggi sappiamo che il 60 per cento dei commercianti è vittima dei cravattari e solo pochi riescono a venirne fuori». Lei, due giorni fa, era presente alla partenza del treno anti-usura che sta attraversando l'Italia. Come valuta questa iniziativa? «Il fatto importante è che ci fossero anche il cardinale Pappalardo, il procuratore Caselli e altri rappresentanti delle istituzioni. Il treno è un'immagine in movimento, ma vuole essere soprattutto un appoggio pratico. Nei vagoni ci sono consulenti, avvocati ed esperti a disposizione di chiunque abbia bisogno di consigli». Di tutte le vittime che ha in- contrato per la preparazione di questo fura, che cosa l'ha impressionata di più? «Il loro isolamento. Gli usurati lamentano spesso la totale mancanza di solidarietà da pcirte della gente. Sono costretti a mentire alla moglie, ai figli, si ritrovano jenza amici e una volta rovinati dagli strozzini vengono anche condannati dall'opinione pubblica. E' come nello stupro: per la gente, Ir. vittima è quasi sempre colpevole». Ma chi sono i cravattari? «Sono i mediocri che nella vita non vedono altro che calcolo e profitto. Non spendono, fanno vita grama, non riescono neppure a coltivare gli affetti. Per questo, come spesso succede, dopo i soldi puntano a impossessarsi anche della vita delle loro vittime». Olga Piscitelii gato gli interessi solo a loro». Quanto ha sborsato? «A quello di Ciampino ho dato in tutto quaranta milioni. Poi un giorno mi sono stufato, l'ho chiamato e gli ho detto: aho! mo' ba¬ banche o la pietà L'ultimo film di Ricky Tognazzi ha per tema l'usura e le sue vittime

Persone citate: Caselli, Olga Piscitelii, Pappalardo, Ricky Tognazzi, Tognazzi

Luoghi citati: Berlino, Ciampino, Italia, Milano, Roma, Velletri