Governo in esilio Sede a Ginevra « Savoia libera »

Governo in esilio Sede a Ginevra « Savoia libera » Governo in esilio Sede a Ginevra GINEVRA. Con un certo imbarazzo la Svizzera s'è trovata inopinatamente tra i piedi un «governo in esilio», proveniente dall'amica e vicina Francia, che contesta e respinge l'autorità di Parigi. Un movimento indipendentista della Savoia, dipartimento francese alle porte di Ginevra, ha deciso di costituire nella città elvetica un proprio esecutivo provvisorio in attesa di staccarsi dalla madrepatria in un futuro ancora imprevedibile. La «lega dei savoiardi», fondata meno di due anni fa, accusa la Francia di atteggiamenti «colonialistici» verso la Savoia e, soprattutto, non vuole più pagare le imposte «a quelli di Parigi». I suoi aderenti hanno già modificato le carte d'identità e le targhe delle automobili arricchendole con i colori della Savoia. «A Parigi ci trattano da montanari cretini e non sono al corrente dei nostri problemi, per questo vogliamo costituire uno Stato sovrano», proclama Jean de Pingon, fondatore della lega, che ha avuto l'idea del governo in esilio composto di nove persone e presieduto da tale Patrice Abeille, albergatore. Questa minaccia all'integrità del territorio della Repubblica francese ha preso gli svizzeri di contropiede ed ha fatto precisare ad un portavoce del ministero degli Esteri che la confederazione riconosce «Stati» e non «governi». «Esiste uno Stato che si chiama Francia, ma non uno che si chiama Savoia. Non potremmo mai dare legittimità ad un governo di uno Stato che non esiste», si è affrettato a puntualizzare Jean Philippe Tissières. Tuttavia, il diritto di associazione è riconosciuto sia ai cittadini svizzeri che a quelli stranieri, e pertanto nessuno può impedire ai «ministri» savoiardi di riunirsi a Ginevra - purché non turbino l'ordine pubblico - per non incappare in noie con le autorità francesi. La Savoia è poco più piccola della Sardegna, al cui regno la Francia dovette cederla nel 1815 dopo la sconfitta di Waterloo, e ha 325 mila abitanti. Per ora alla lega aderiscono solo un migliaio di persone: ma sono determinate e battagliere e, a Ginevra, hanno intenzione di fare sentire la loro voce anche presso l'Orni dove si sta elaborando una carta sui diritti dei popoli autoctoni. Questa regione dominata dal massiccio del Monte Bianco costituì una parte del Ducato dei Savoia fin dal 1416, ma fu anche provincia dello Stato piemontese. Dopo la parentesi sarda fu riannessa alla Francia nel 1860. E' proprio per ottenere l'annullamento del trattato di quell'anno che i leghisti savoiardi intendono battersi a spada tratta. «Ci piacciono poco i francesi», sottolinea in continuazione Abeille. [Ansa]

Persone citate: Abeille, Jean Philippe Tissières, Patrice Abeille, Savoia