«Ferilli sei un'oca rossa» di Stefania Miretti

Sabrina: «Cara Alessandra anche tu ora hai fatto brutta figura» CONTRO L'attrice: sul quadro sono stata fraintesa «Ferilli, sei un'oca rossa» La Mussolini: fatela tacere SANREMO DAL NOSTRO INVIATO La nipotina del Duce contro la figlia del segretario di Berlinguer. Attrice mancata l'una, attrice - ovviamente - impegnata l'altra. Bionda la prima, mora la seconda. Bellezze popolane dall'accento borgataro e il giro seno generoso entrambe. Il Festival di Sanremo sullo sfondo. Se fosse spettacolo, Pippo Baudo lo definirebbe «un gradevole contrasto cromatico». Invece è l'apertura della campagna elettorale, in un'Italia che solo Guareschi saprebbe raccontare. Con buona approssimazione ci riesce Gianni Ippohti, alle prese con la preparazione della sua surreale, ma non troppo, rassegna stampa: «Domani il Secolo apre a nove colonne con una dichiarazione di Teodoro Buontempo: "Sabrina Ferilli sarà comunista, però è bona"». Lei, l'«oca rossa» nell'occhio del ciclone, sgrana gli occhi e s'incanta a osservare «come la stampa e la tv ingurgitino fatti e persone e li ributtino fuori in tempo reale smontati e rimontati a loro misura». Dice che le sembra «di stare dentro un Blob in presa diretta», che per una ragazza moderna e aggiornata è più o meno l'equivalente del «vivere in una favola» d'antica memoria. Non capita tutti i giorni di essere contemporaneamente sul palco dell'Ariston, al centro dello scontro politico e parlamentare, nuda sulla copertina di Eva Tremila. Sabrina confessa che quel quadro sì, l'ha fatto portare via, «ma neppure sapevo che fosse stato dipinto da Romano Mussolini; semplicemente, era brutto: raffigurava due maschere, e a me hanno insegnato che non si sa mai cosa si può nascondere dietro la maschera; insomma, m'inquietava, tutto qui, e non è accaduto solo a me, ma anche al mio parrucchiere». Assicura che «un secondo quadro di Mussolini, raffigurante dei fiori, per la precisione delle calle, è ancora lì, di fronte al mio letto». Diranno i dietrologi: sì, ma proprio a lei, l'attrice rossa, doveva capitare un dipinto del figlio del Duce nella camera d'albergo? Non sarà la solita trovata di Baudo per alzare l'audience? In realtà, per qualche insondabile ragione, alberghi e ristoranti della Liguria di Ponente, da Imperia a Dolceacqua, sono pieni di quadri di Romano Mussolini, artista che pur prediligendo soggetti poco marinari risulta apprezzatissimo da queste parti. Ma ormai è troppo tardi per disinnescare la miccia. Dal Parlamento si leva il grido di dolore dell'onorevole Alessandra Mussolini: «Baudo controlli la sua oca rossa!», cui fa seguito un'interrogazione parlamentare per sapere quanto vengano pagati Baudo, Ferini e persino Valeria Mazza, che pure, nel gioco della parti, sarebbe in quota alla destra, per condurre il Festival; e se i loro guadagni vengano debitamente tassati. «Povera mezza calza! - s'accanisce la nipote del Duce - evidentemente alzando lo sguardo su quel quadro avrebbe avuto chiara la differenza tra l'arte vera e quella improvvisata». Nel frattempo le agenzie registrano il risentimento dell'artista vilipeso: «Non capisco tanto accanimento. Nella politica contano le scelte, nell'arte i gusti. Ma non importa, ho visto e passato ben altro». Si gettano a mani giunte nella polemica Vittorio Sgarbi, in qualità di critico d'arte, e Angela Cavagna, sedicente «tetta della destra»: «Meglio Romano Mussolini che D'Alema», è la sua sconcertante presa di posizione. Al coro di proteste che si leva dal Paese Sabrina Ferilli risponde con molto buonsenso: «Che bisogno c'è d'insultare? Non si poteva aspettare di sapere come sono andate veramente le cose?». Alla Mussolini, invece, manda a due: «Se stava zitta la brutta figura la lasciava fare a me, invece l'ha fatta pure lei». In serata si profila la possibilità d'un inciucio risolutorio: il manager dell'attrice offre al Secolo d'Italia un articolo sulla vicenda scritto personalmente dall'«oca rossa». Ma la proposta viene respinta. Stefania Miretti Sabrina Ferilli e Alessandra Mussolini Sabrina: «Cara Alessandra anche tu ora hai fatto brutta figura»

Luoghi citati: Dolceacqua, Imperia, Italia, Liguria, Sanremo