Romana libertini passa il testimone

Romana libertini passa il testimone IL CASO Dal 73 ha guidato l'istituzione: «Lascio perché i tempi sono cambiati» Romana libertini passa il testimone Due giovani alla segreteria dell'Unione Culturale LA VESTALE ROSSA OPO tanto lavoro appassionato Francesca Romana Cioni Libertini lascia riunione Culturale Franco Antonicelli» di cui è stata segretario responsabile dal 1973. Ci aveva provato alcuni mesi fa, poi aveva ceduto alle insistenze di chi le chiedeva di restare. Adesso è decisa: «Le mie dimissioni sono irrevocabili perché è tempo di lasciare ai giovani». Nessuna polemica. Anzi orgoglio e forse, già un po' di nostalgia, per un tempo trascorso ad organizzare iniziative di alto valore culturale che hanno lasciato un segno positivo nella città. Oggi suggerirà i nomi dei suoi successori all'assemblea: Donatella Orecchia 26 anni, Armando Petrini 28 anni, laureati in lettere con dignità di stampa, già da anni a fianco di Francesca Libertini. Perché lascia? «Perché mi sono accorta che i tempi sono drasticamente cambiati. Sono donna che viene da un'altra cultura, ormai. Il mio tempo è stato qu elio del fasci- smo, della guerra, della Resistenza. Cose che restano dentro, soprattutto se si è sempre lavorato con il coraggio delle proprie idee». Laiche di sinistra nella più pura filosofia comunista, ma non staliniste Aperta al dialogo con tutti, ma non con i fascisti. A fianco del marito, senatore Lucio Libertini, poi all'Unione Culturale. E' qui, in via Battisti 4/B che Francesca Libertini, continua quel camnÙLo di iniziative e confronto aperto, con la fondazione dell'Unione nel 1945 per iniziativa di Franco Antonicelìi, Norberto Bobbio, Pavese, Mila, Menzio, Casorati. Locali seminterrati «nel fianco» di Palazzo Carignano. «Organizzavamo incontri, spei.acoli, proie¬ zioni. Su storia e socialità, mondo operaio. Lo spazio non bastava mai. Ricordo una serata dedicata al pensiero di Togliatti. Arrivò la polizia: c'erano centinaia di persone in attesa. Così come quando Tullio Regge proiettò per la prima volta le diapositive sul cosmo». Anni '80, cambia la società, si restringe ancora lo spazio. Le misure di sicurezza lo impongono. Si chiude il Teatro degli Infernotti che primo in Italia ospitò il Living Theatre: «Abbiamo pensato di dare spazio ai giovani, offrendo ancora momenti di cultura autentica. Mostre di arte visiva. Collabora un gruppo di universitari». Di lì «escono» Donatella Orecchia e Armando Petrini. A loro Francesca Libertini passa il «testimone». Dopo un periodo di lavoro comune durante il quale ha cercato di trasmettere «il coraggio intellettuale di incontrare e confrontarsi con le idee altrui». Maria Vabbrega Francesca Romana Libertini tra i due successori all'Unione Culturale Donatella Orecchia e Armando Pettini

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