«Cambiate il decreto sugli extracomunitari»

39 Appello di Magistratura democratica «Cambiate il decreto sugli extracomunitari» Il giudice Pepino: è come il carcere per risolvere i gravi problemi sociali «Il decreto 489/95 non risolve né oggi né in prospettiva i problemi legati aU'immigrazione extracomunitaria perché interviene quasi soltanto in termini di ordine pubblico. Ma l'esperienza internazionale dice che la "logica dei divieti" produce clandestinità ed emarginazione». La denuncia d'inadeguatezza del provvedimento su regolarizzazioni ed espulsioni, entrato in vigore il 19 novembre, è di Magistratura Democratica, Giuristi Democratici, Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione. Le tre associazioni hanno condensato critiche e proposte in un documento illustrato ieri presso l'Ordine degli Avvocati. «Il decreto 489/95 è come il carcere per risolvere i problemi sociali di un Paese» ha detto Livio Pepino, segretario di Magistratura Democratica. Oltre ad auspicare la conferma della minisanatoria per ricongiungimento familiare o offerta di lavoro, i giuristi indicano alcune linee guida per il legislatore. Tra le altre: ampliamento delle possibilità d'ingresso contro l'estendersi della clandestinità, disciplina dell'asilo umanitario, possibilità permanente di regolarizzazione (in base alle condizioni di legge), regolarizzazione «per protratta permanenza». Il decreto invece, che non si vorrebbe convertito in legge, «fa dell'espulsione il suo nucleo centrale» ha detto l'aw. Renzo Trucco (Asgi). E per l'aw. Francesco Bosco, presidente della Camera Pena¬ le, «contiene forti elementi di incostituzionalità». A Torino sono 6300 le domande di regolarizzazione presentate. Ma che il provvedimento sia inadeguato e complesso, lo hanno ribadito ieri anche i rappresentanti della Consulta Stranieri e del sindacato. «Molti datori di lavoro anziché pagare i contributi, hanno preso i soldi degli stranieri e sono spariti, lasciando i lavoratori nella disperazione» ha detto Lhsan Al Fayyoumi, vice presidente della Consulta. «Anche sul fronte dei ricongiungimenti familiari sembra fatto apposta per rendere la vita difficile agli immigrati». «Il decreto fa venire alla luce un gran numero di imprenditori in nero - ha denunciato Mohamed Kivar della Cisl -, gente che ha alle dipendenze 4 o 5 operai ed in realtà risulta iscritto al Collocamento come disoccupato. In questi casi, il lavoratore come potrà regolarizzarsi?». Altre volte accade che il datore di lavoro versi all'Inps il denaro del lavoratore senza specificare il nome del suo dipendente e sistemi così le sue precedenti evasioni. Non è tutto. «L'Ispettorato del Lavoro - ha detto il sindacalista - riceve le nostre segnalazioni di situazioni irregolari, ma non interviene». Nonostante tutto, però, «la situazione degli uffici torinesi è migliore rispetto a quelli di altre città» ha detto Fredo Olivero della Caritas, che ha sottolineato il forte aumento dell'immigrazione femminile.

Persone citate: Francesco Bosco, Fredo Olivero, Lhsan Al Fayyoumi, Livio Pepino, Mohamed Kivar, Renzo Trucco

Luoghi citati: Torino