Ulivo-Polo pari e patta
Una simulazione ha ipotizzato i risultati elettorali del 21 aprile Una simulazione ha ipotizzato i risultati elettorali del 21 aprile Ulivo-Polo, pari e patta Se Léga e comunisti corrono da soli Collegi sicuri e j funzionamento della «desistenza». Ecco i due interrogativi che assillano le segreterie dei partiti in vista delle elezioni del 21 aprile. Ad aiutare i responsabili delle forze politiche uno studio curato dal professor Luca Ricolti, del Dipartimento Scienze Sociali della Facoltà di Magistero, e da uh gruppo di suoi studenti sugli ottio collegi uninominali di Torino.11 risultati? Eccoli. Ulivo controjPolo con Lega e Rifondazione che'corrono da sole finisce in parità: 4 collegi a testa. Ipotesi 2: Ulivo e Lega contro il Polo e Rifondazipne che si presenta con propri simboli porta al «cappotto»: 8 a zero per il centrosinistra. Stesso risultato nel caso di un'alleanza trja Lega, Ulivo e Rifondazione. Nella prima ipotesi si ripeterebbe il risultato del 27 marzo ma con alcune diversità: Novelli, ad esempio, perderebbe il proprio collegio mentre Chiamparino vincerebbe contro Meluzzi a Mirafiori Sud. Fin qui le somme aritmetiche. Più interessante J anche per i politici - l'analisi sul flusso dei voti da un partito all'altro. Ipotesi che possono aiutare a capire la possibilità o meno del funzionamento degli accordi di desistenza. I ricercatori, così, hanno evidenziato come «la Lega Nord appare, almeno a partire dalle elezioni del 1993, decisamente contrapposta allo schieramento progressista: solo il 10 per cento dei votanti Lega nel 1992 (di cui 8 per cento al pds) e il 7 di quelli del 1993 è andata a sinistra nel 1994». Inte¬ ressante anche il comportamento degli elettori di Rifondazione: «Trentasette cittadini su cento che nel 1992 hanno votato per Bertinotti nel 1994 hanno scelto Forza Italia». A questo si aggiunge un altro dato: «Non tutti gli elettori progressisti - spiegano i ricercatóri - della quota proporzionale hanno scelto di votare nei rispettivi collegi il candidato della coalizione progressista». Riflessioni che sicuramente faranno riflettere all'interno dell'Ulivo. Così, Sergio Chiamparino, segretario regionale pds, e «vittima» nel 1994 di questa differenza di scelte tra elettori progressisti, spiega: «La desistenza è possibile solo quando esiste un elettorato di area molto vasto. Un'altra condizione è l'esistenza di un'alta fedeltà al partito. Per il resto sono convinto che per far funzionale gli accordi di desistenza serva da una parte che l'Ulivo abbia una maggioranza autosufficiente e dall'altra che Lega e Rifondazione dicano con chiarezza quali punti del programma sono disposti ad appoggiare». E proprio questo delle alleanze sarà il tema della campagna elettorale del centro-destra, come spiega Edro Colombini, portavoce regionale di Forza Italia: «Non capisco come Lega e Rifondazione comunista possano stare insieme in un'alleanza con Ulivo. Un'intesa che è innaturale. Spero che gli elettori li puniscano». Maurizio Tropea no 1121 aprile si torna alle urne per rinnovare il Parlamento
Persone citate: Bertinotti, Chiamparino, Edro Colombini, Maurizio Tropea, Meluzzi, Novelli, Sergio Chiamparino
Luoghi citati: Torino
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