Sacchi salvate i vivai
Polemica a distanza tra il et e Maldini per la convocazione di Morfeo e Totti NAZIONALE IL CITI' BOCCIA L'I Sacchi: salvate i vivai «Se no ucciderete il nostro calcio» Eh ROMA EL Piero è mio e basta. Verrà agli Europei». «Se il nostro calcio decade per gli effetti della sentenza Bosman, attenti dirigenti delle società italiane: potreste essere indicati come i responsabili». Alla Borghesiana, Sacchi indossa i panni del duro, e la sua conferenza scorre, tra mille frasi diplomatiche, su due binari. Liquidare la contestazione cortese di Maldini (per i giovani Chiesa, Morfeo e Totti che passano direttamente alla Nazionale maggiore mentre il et dell'Under li voleva per la partita di domani a Perugia con l'Ungheria) e prendere, dopo tanta reticenza, posizione sulle conseguenze dell'apertura incondizionata ai calciatori comunitari. A dir la verità Maldini a Del Piero (prestato solo per le due partite con il Portogallo) ha già rinunciato. Il et degli azzurrini avrebbe però preferito avere Morfeo («Ideale per Vieri»), Una domanda frulla nel cervello di Maldini: «E' più importante uno stage o una partita che vale la semifinale agli Europei e la qualificazione alle Olimpiadi?». Maldini chiede la risposta, Sacchi gliela fornisce indirettamente poco dopo: «In Italia c'è una Nazionale A, le altre vengono dopo. Quello che serve alla Nazionale A va alla Nazionale A. Io non litigo con nessuno. Maldini sapeva di Morfeo, glielo avevo chiesto, era d'accordo». Indiretta anche la replica di Maldini: «Situazione anomala? Non so che dirvi, è così ed è ok. Io vado per gradi, Totti e Morfeo li tenevo per il prossimo biennio. Ma sono i primi in lista in caso di necessità. Della convocazione di Totti non sapevo nulla». Maldini, giovedì alle 11 avrà un colloquio con Matarrese. C'è il contratto che scade a giugno e «ci sono molte cose di cui parlare. Io voglio restare, ma dobbiamo organizzarci». Caso Bosman. Dopo aver dribblato mille volte la domanda, Sacchi, questa volta prende l'iniziativa: «C'è una cosa che mi sta a cuore, la voglio dire. Mi ricordo, quando ero un ragazzo, quanto soffrì il calcio italiano che, travolto da una irruzione di stranieri, perse le sue caratteristiche. Oggi i dirigenti delle squadre italiane devono essere i primi a difendere la tradizione e la storia del nostro calcio. Sento parlare di squadre con undici comunitari. Tutto è possibile. Però, passata la sbornia, si sco¬ prirà che i campioni arrivati dall'estero sono una minima percentuale. E si capiranno le complicazioni che nascono da calciatori con lingua e usanze diverse. Allora i dirigenti rischieranno di essere additati come i responsabili del danno al patrimonio culturale del nostro calcio. Anche il calcio è cultura, non solo la letteratura. Se un mondo non può rinnovarsi riceve un contraccolpo mortale. I vivai sono fondamentali, se li elimini è la morte». Questo il problema, e Sacchi ha pronta la soluzione: «Si deve fare come in Usa: la rosa di ogni società deve riservare un certo numero di posti al vivaio. Diciamo un terzo. Così costringi i club a investire sui giovani e sugli allenatori e a continuare la ricerca». Stupore generale. Ma quale sport ha queste regole in Usa? «Non ricordo. L'ho letto... E' un'idea che avevo già. Così si salvano i club, la scuola...». Torniamo agli Europei. Questi tre giorni romani, spiega Sacchi, servono per crescere insieme «perché tutti vogliono vincere, pochi si preparano bene», per conoscere volti nuovi, per capire se meritano di essere richiamati. «Se Morfeo, Totti e Chiesa considera¬ no questa convocazione un punto d'arrivo, sbagliano. E' solo un riconoscimento, un aiuto per spingerli a dare di più nei loro club. Devono capire che all'inizio tutto è facile, credi sia una regola, poi non va più bene niente. Totti mi incuriosisce, ha grandi qualità. Ma la strada per arrivare è difficile, c'è chi perde la testa». Il romanista e Morfeo sono provati come seconde punte, Chiesa è il vice Del Piero. E gli esclusi? «Signori lo conosco. Dipende se sta bene o no. Come Eranio, che nel Milan gioca poco e da terzino. Anche Simone conosco benissimo. Ho preferito valutare i giovani. Nessuno è escluso, neanche loro. E ho chiamato Lombardo anche per dargli una spinta. E' stato sfortunato». Conclusione: la squadra degli Europei è meno esperta di quella dei Mondiali. E allora «si dovrà supplire con il gioco che permetterà ai ragazzi di poter andare oltre i propri limiti. Quello che vi posso garantire è che daremo il massimo. La squadra è fatta al 90 per cento, comunicheremo le ultime scelte qualche giorno prima del ritiro del 18 maggio». Piero Serantoni Polemica a distanza tra il et e Maldini per la convocazione di Morfeo e Totti Sacchi: «Del Piero verrà a Londra Signori lo conosco molto bene, ma voglio valutare uno come Chiesa Lombardo ha avuto tanta sfortuna»
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