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Olivetti s'allea con Ingram Micro Il gigante californiano distribuirà i pc di Ivrea sui mercati europei Olivetti s'allea con Ingram Micro Cir assicura: il gruppo Espresso non si vende IVREA Olivetti rilancia sui computer e la Gir smentisce la vendita dei giornali del gruppo. Olivetti Personal Computers ha raggiunto un accordo con Ingram Micro, il più importante distributore mondiale di Personal, per la distribuzione dei Pc Olivetti in Europa e la fornitura di servizi logistici e di marketing. L'intesa, già operativa dall'inizio dell'anno in alcuni Paesi «rappresenta - si legge in un comunicato - uno dei più importanti contratti siglati dall'Oliveta Pc nell'ambito delle nuove strategie di potenziamento dei canali indiretti di distribuzione. Ingram Micro distribuirà l'intera offerta di portatili, desktop e server Olivetti anche attraverso la propria rete dì 25 mila dealers in Europa». Secondo Bernhard Auer, direttore commerciale e marketing di Olivetti Pc, l'azienda eporediese grazie all'accordo «accelera la realizzazione della sua strategia commerciale nel mercato». «Si tratta - ha aggiunto Auer - di un'ottima opportunità per potenziare e arricchire la distribuzione attraverso i canali indiretti, punto di forza delle aziende di successo in questo settore». Per John Winkelhaus, direttore generale di Ingram Micro Europe, l'accordo «è legato ai recenti piani di rilancio dell'offerta Olivetti, che prevedono anche intese operative di distribuzione e for¬ nitura di servizi». Ingram Micro ha sede a Santa Ana (California) ed è il primo distributore mondiale di personal. Fornisce 70 mila rivenditori in 120 Paesi e opera tramite consociate nei principali Paesi europei. Nel 1994 ha registrato un fatturato di oltre 5,8 miliardi di dollari. Smentita invece della Cir sull'ipotizzata cessione dell'espresso. Un portavoce della finanziaria ha definito «pura illazione l'ipotesi di una cessione da parte della Cir della partecipazione, pari al 60% nell'editoriale l'Espresso o da parte dell'editoriale l'Espresso della sua partecipazione, pari al 76,7% nell'editoriale la Repubblica», [r. e. s.]