La «Striscia» va giù pesante

La «Striscia» va giù pesante PAPAVERI & La «Striscia» va giù pesante STRISCIA ARRABBIATA. Van giù duri, quelli di «Striscia la notizia»: ieri la prima puntata del tg satirico di Canale 5 in edizione antifestival (dura mezz'ora, fino alle 21, per rosicchiare pubblico a Raiuno) è partita con le solite accuse di pastette («Vi avevamo detto chi vinceva nel '90, i Pooh, e l'anno scorso abbiamo anticipato la vittoria di Giorgia, anche se Pippo dice che la sua gestione è trasparente»), ma la vera bordata arriva con l'intervista a Pagano, «l'aspirantente suicida» che Baudo aveva «salvato» e che «Striscia» è andata a recuperare adesso per raccogliere accuse sanguinose: «Baudo mi ha mandato a casa gente a minacciarmi, il mio tentativo era simulato, la Rai sapeva tutto, ho sputato in faccia a Baudo e lo rifarei, lui è un mafioso». Il resto sono scherzetti di dozzina, e la penosa partecipazione della Vanoni che si presenta con un pugnale nella schiena, finge di piangere ad ogni domanda («E' vero che le casa discografiche che portano gli ospiti stranieri vincono il Festival?», e lei «oddio oddio»), si becca una gomitata in faccia da Greggio e finisce cantando «Grazie dei fior». Tristissimo. MIMMNF ROSSO. Giovedì i vigili del fuoco scioperano dalle 8 alle 20: ergo, a norma di legge nessuno potrà entrare all'Ariston per l'intera giornata. Ciò mette in forse anche la diretta serale. Ovviamente, i pompieri speravano che SuperPippo li invitasse sul palco a esporre le loro rivendicazioni. In tal caso, avrebbero sospeso lo sciopero. Ma al Festival nessuno li ha presi sul serio. E loro, arrabbiati, adesso sono determinati a mandare in fumo la festa. Pare Baghdad tappezzata di ritratti di Saddam Hussein, questa Sanremo dove i capelli nailonati e la dentatura lucente del rais Pippo t'inseguono di strada in strada, ti balzano innanzi ad ogni angolo. Fors'anche nell'ombra dei loro armadi i sanremesi conservano icone pippiche con lumini e offerte votive. All'Hotel des Etrangers, dove alloggia la banda Rai, si scomoda l'Arte: al bar troneggia un pensoso ritratto a tempera del Baudo su sfondo marinaro. L'opera misura centimetri 90 per 50 circa, e reca la firma di A Calcagno, misconosciuto maestro locale. Ma il culto della personalità tocca vette nordcoreane nella centrale via Matteotti: una vetrina espone dodici mascheroni in gesso riproducenti le ridenti fattezze baudesche. TRASPARENZE. Viaggiatori giunti dalle retrovie festivaliere riferiscono un piccolo dramma sartoriale consumatosi fra SuperPippo e Sabrina Ferini. Per la «coatta diva» gli stilisti Dolce & Gabbana avevano approntato un guardaroba ricco di trasparenze allusive. Troppo allusive, a giudizio del timorato Baudo, che ha suggerito alla brunona di scegliere qualche modellino meno rivelatore delle opime forme ciociare. SAUJTSH Mentre Sanremo brama feste in discoteca e pettegolezzi lussuriosi, Enrico Ruggeri e i suoi conoidi frescheggiano nella quiete del Miramare, albergo per famiglie dove la massima dissolutezza prevista è l'amaro Montenegro. Le uscite notturne di Rouge si riducono a salutari passeggiate sul lungomare alle 2 del mattino, con l'aristocratico Alberto Tafuri, tastierista e barone.

Luoghi citati: Baghdad, Greggio, Montenegro, Raiuno, Sanremo