Mazza-Ferilli dividono le platee chi è di destra, chi è di sinistra?

Mazza-Ferilli dividono le platee chi è di destra, chi è di sinistra? Mazza-Ferilli dividono le platee chi è di destra, chi è di sinistra? L primo genere letterario in cui ci si imbatte a Sanremo è l'horror giornalistico. Se D'Alena invita a non comprare più i iotidiani è solo perché non ha tei fatto la valletta al festival: „jn immagina fino a che punto possano spingersi la «squinzia» di una radio locale o il cronista i rondano di Raiuno. Repertorio di domande rivolte alle brave figlie Mazza & Ferilli. «Che cos'è per lei l'intelligenza?», «Che cos'è per lei il sesso?», «Esiste il sesso senza amora?», «Che cosa conta davvero nella vita?», «Mi dà una risposta intelligente, una qualsiasi, che io poi ci attacco una domanda sopra?». C'è soltanto un interrogativo ancora più stupido ed è con un certo orgoglio che a proporvelo siamo noi: Mazza è di destra e Ferilli di sinistra1? Non male. Persino superiore al dilemma strillato da un giornale locale: «Ferilli-Mazza, meglio il petto o la coscia?». Inutile atteggiarsi a puristi: all'inizio di una campagna elettorale che anche la massima autorità del Paete, Pippo Baudo, ieri ha definite) «storica», la politica in tivù si combatte con qualunque mezzo possibile, quindi tutti, tranne le idee. E quale migliore arma simbolica che il confronto fra due ragazze che saranno viste per sei notti di fila da decine di milioni di telelettori? Allora, cominciamo. Mazza la destra ha un'aria decorativa e l'abitino da vestale. Sta seduta come se avesse due stecche fra le scapole, ascolta la discomusic, ha una madre dal nome mussoliniano (Rachele) e vota naturalmente per il berlusca argentino, Menem. Ideologo di riferimento: Gianni Versace. La compagna Ferilli ha un aspetto popolano e stivaloni da raccordo anulare. Si ingobbisce sulla sedia ciucciandosi la medaglietta, ama i cantautori rosso-antichi, ha fatto togliere un quadro di Romano Mussolini dalla sua stanza d'albergo e vota pds in dissociazione da mamma e nonna, che al momento della svolta hanno optato per Rifondazione. Coppie del cuore: Dolce & Gabbana, Veltroni & D'Alema. Dei primi apprezza «lo stile sobrio, Anni 50»; dei secondi le qualità che sfuggono ai più: «Valter è più bravo come stratega, Massimo nei rapporti con la gente». Forse pensa che Veltroni abbia i baffi e D'Alema diriga F «Unità». L impressione è che sia Sanremo ad averle disegnate così. Troppo diverse perché non venga il sospetto che si assomiglino. Proprio come destra e sinistra, fra l'altro. Mazza, la bionda angelicata, con mamma Rachele e parrucchiere Carlos al seguito, un fidanzato primo-amore che ha un nome da telenovelas, Alejandrc, e sa di soldi, brillantina e villoni berlusconiani nella pampa. Ferilli, la bruna sfascia-famiglie con amante divorziato e un'attrazione fatale per quelli altrui. Il primo pettegolezzo del festival è la storia di un occhio nero che Mazza, l'angelo mane¬ sco del focolare, avrebbe procurato al suo uomo per aver rivolto qualche sguardo di troppo alla compagna Ferilli: praticamente, un tentativo di ribaltone. Probabile che abbiano concordato la storiella insieme. E anche il contorno: la scomposta Ferilli che parla in romanesco, dà del lei a Baudo («sò una de provincia, me viene mejo»), chiama Mazza «santerellina» e lancia proclami tardo-occhettiani di vittoria: «In tv piacerò di più io»; l'algida Mazza, banale e rassicurante come un Firn, che sommerge Ferilli di complimenti insinceri e a ogni provocazione sbatte perplessa gli occhioni. I sondaggi la danno già nettamente in vantaggio. Una cosa è certa: entrambe, per vincere, avranno bisogno del centro: Pippo Baudo, che in un ultimo sussulto di cattivo gusto un foglio sanremese definiva «afono per colpa della chemioterapia». Baudo si è già schierato: fra Mazza e Ferilli, voterà per De Mita: «Dopo aver conosciuto i nuovi politici, ho un po' di nostalgia per quelli vecchi». Massimo GramelHnl

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